Il risparmio rappresenta una sfida crescente per gli italiani, poiché solo uno su quattro (37%) è in grado di accumulare denaro. In media, questo corrisponde all’8% delle entrate mensili. Tuttavia, in un terzo dei casi, tali somme vengono successivamente utilizzate per affrontare spese impreviste.

Quanti soldi risparmia un italiano medio al mese?

Nel 2023, la cifra media che gli italiani sono riusciti a risparmiare ogni mese si attesta intorno ai 100 euro, segnando un livello relativamente basso. Lo rileva l’Osservatorio Findomestic. Questo dato risulta sorprendente considerando la tradizione di essere un paese di risparmiatori. Un significativo 19% della popolazione afferma di non essere in grado di mettere da parte alcuna somma, mentre oltre la metà, pari al 51%, riesce a risparmiare solo in misura limitata. Solo il 9% degli intervistati sostiene di poter risparmiare almeno 500 euro mensili, con un picco del 12% tra coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni. All’interno di questa percentuale, il 12% sono uomini e il 7% donne.

Parallelamente, il 24% della popolazione sta riflettendo sulla possibilità di investire i propri risparmi, con un incremento al 40% se si includono coloro che intendono almeno sperimentare l’idea.

Il modello 50/30/20

Molte persone adottano il modello 50/30/20 per gestire i loro risparmi, destinando il 50% degli introiti alle spese essenziali, il 30% alle attività di svago e il rimanente 20% al risparmio e agli investimenti.

In relazione alle tre mensilità consigliate da mantenere in banca come riserva, considerando uno stipendio medio netto di 1.524 euro al mese su 13 mensilità, si stima che, risparmiando solo circa 100 euro al mese, ci vorrebbero 4 anni per raggiungere l’obiettivo di 4.572 euro.

Risparmi e investimenti

Il 51% degli intervistati possiede almeno un conto deposito, con una prevalenza del 62% tra i Millennials. Tuttavia, il 61% degli intervistati preferisce investimenti a basso rischio, optando per conti deposito tradizionali o altri prodotti con vincoli temporali.

Gli investimenti più rischiosi, come azioni e criptovalute, sono scelti da una minoranza, rispettivamente il 16% e il 30% degli intervistati. Un timore diffuso riguarda il rischio di truffe, con il 40% degli intervistati che ammette di non sentirsi adeguatamente preparato a difendersi in questo contesto.