“Un tempo per accedere alle immagini – scrive il direttore dell’Ansa Luigi Contu – era necessario avere in mano un giornale o guardare un tg. Oggi il cittadino-lettore, che si trova di fronte all’oceano del mondo digitale, sommerso da un’alluvione di immagini, ha il diritto di essere informato in modo sempre più responsabile, etico e professionale. Ed è questo che rende oggi più che mai insostituibile il ruolo del giornalista”. E’ l’introduzione alla “Storia illustrata del giornalismo italiano”, il libro scritto da Giancarlo Tartaglia, segretario generale della Fondazione Paolo Murialdi, pubblicato da Pacini Editore e corredato da 138 fotografie per celebrare i 60 anni dell’istituzione dell’Ordine dei giornalisti.

Il recupero della memoria nel saggio di Giancarlo Tartaglia

“Rivedendo le immagini di questi anni e leggendo le parole di Giancarlo Tartaglia – sottolinea Contu – si ha infatti la percezione chiara di quanto il nostro mestiere costituisca un patrimonio da non disperdere. Di quanto sia stato e continui ad avere un’importanza fondamentale per capire il mondo in cui viviamo”. 

E sul ruolo del giornalista scrive il presidente dell’Ordine Carlo Bartoli: “Il giornalismo è sopravvissuto all’olio di ricino, ai pestaggi e agli omicidi, alle epurazioni e agli arresti”. E viene da domandarsi come sarebbe l’Italia, come sarebbe stata la nostra vita senza i giornali acquistati in fila alle edicole.

Stefano Bisi