E’ partita una class action contro il televoto di Sanremo 2024: ancora continuano le polemiche sui problemi riscontrati con il procedimento per eleggere i propri artisti preferiti, ma questa non è l’unica ombra calata sulla 74esima edizione della kermesse dedicata alla canzone italiana.

Dopo i fischi e gli attacchi di alcuni membri della sala stampa e del pubblico presente all’Ariston contro Geolier, il rapper napoletano che conta milioni di visualizzazioni su Youtube, l’avvocato Cassazionista del Foro di Napoli, Angelo Pisani è divenuto portavoce di una class-action che intende far luce sulla vicenda. L’avvocato ha presentato un esposto alla Procura di Imperia. Tag24 lo ha intervistato per conoscere meglio tutti i dettagli sul caso e approfondire ciò che succederà nei prossimi giorni.

Class action Sanremo 2024, l’avv. Pisani difende Geolier: “Uno spettacolo vergognoso. E’ stato bullismo”

D: Breve recap per chi non avesse seguito il Festival di Sanremo: dopo i disagi riscontrati nelle ultime due serate della manifestazione musicale con il sistema di televoto, si è alimentata una grande polemica in merito al successo di Geolier, criticato con fischi e disapprovazione sia da diversi esponenti tra gli addetti ai lavori che dal pubblico presente in sala. Può spiegarci meglio cosa è successo e perché ha scelto di perorare la causa del rapper napoletano?

R: Il televoto non è stato l’unico problema che si è riscontrato a Sanremo in merito alla partecipazione di Geolier. Purtroppo abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso – e io direi anche vergognoso – nel senso che Sanremo è un festival della canzone italiana, aperto quindi anche ai brani in dialetto. Per cui gli organizzatori, con intelligenza, hanno pensato di sfruttare le mode giovanili e quindi di invitare anche rapper, che come tutti sappiamo, hanno milioni di followers sui social, che poi si sarebbero riversati sulla televisione, così come è stato.

Dietro questo progetto, quando poi nel sistema festival della Rai si sono accorti che in particolare Geolier stava conquistando il primo posto della classifica, con un voto del pubblico molto ampio, è evidentemente successo qualcosa che la magistratura e gli organi competenti dovranno accertare perché c’è stata improvvisamente quasi una ribellione della giuria di sala stampa.

Oltre ad aggressioni verbali, offese e discriminazioni, c’è stato quasi un tifo da stadio contro quello che era il cantante indicato a gran voce dalla giuria popolare. Quando parliamo di “giuria popolare” parliamo di numeri grandi, diversi milioni di telespettatori, in confronto ai cento/centocinquanta giurati della sala stampa. Questo cantante poi è stato delegittimato anche dal pubblico in sala. Tali fenomeni possono essere equiparabili a episodi di bullismo, di discriminazione nei confronti di un artista che comunque è sempre un ragazzo di ventitré anni.

La class action contro il televoto, le decisioni Rai e le competenze della sala stampa

Dopo aver illustrato le motivazioni che hanno spinto ad intraprendere una class action, in merito ai comportamenti discriminatori contro Geolier, l’avvocato Pisani ha spiegato a Tag24 quali sono state le problematiche relative al sistema di televoto nel Festival di Saremo e la natura dell’esposto in cui è stata richiesta alla Rai un’approfondita analisi della vicenda.

“Oltre a questi comportamenti, aggiungiamo anche che il televoto non ha funzionato, perché chi tentava di votare Geolier con il numero 18 ha avuto difficoltà: o non è riuscito a votare o non è riuscito ad effettuare il pagamento per il voto così da sostenere il proprio artista preferito. C’è molto da chiarire anche su questo. Bisogna provvedere ad una verifica sui sistemi informatici per capire come hanno funzionato in quel momento e da chi erano controllati.

Quando la Rai dice: ‘C’erano dei notai, c’era un rappresentante dell’Agcom a controllare’, non basta perché ovviamente il regolamento è stato disposto affinché tutte le procedure funzionassero. Bisogna controllare il merito, il contenuto di quello che è successo, che non corrisponde alla trasparenza e alla buona fede”.

L’avvocato Pisani poi ha continuato:

“Nelle istanze che abbiamo chiesto per l’accesso agli atti, la Rai dovrà spiegare come sono stati scelti i membri della giuria di sala stampa; perché il regolamento prevede che siano delle persone specializzate nel settore musicale, ma loro stessi hanno affermato di non conoscere Geolier, di non sapere chi fosse. Questa è una grande contraddizione perché se sei un esperto di musica non puoi non sapere chi è Geolier, che può piacere o non piacere, è comunque un personaggio molto in voga nel panorama musicale italiano.

Secondo punto da dimostrare sarà l’insieme di competenze e il tipo di curriculum o di attestato rilasciato per aver ricevuto gli accrediti per Sanremo 2024. Perché qui le spiegazioni sono due: o le persone in giuria hanno dichiarato il falso, cioè hanno detto alla Rai di essere specializzate in virtù di ricevere l’accredito – quindi truffando l’ente televisivo – oppure la stessa Rai, sapendo che questi non disponevano delle competenze necessarie o le specializzazioni richieste, li ha comunque inseriti nella giuria.

Abbiamo richiesto diverse verifiche per capire cosa sia successo davvero. Ci sarà molto da accertare. Aspettiamo la documentazione e poi andremo avanti con tutte le autorità competenti. Bisogna assolutamente chiarire come sono andati i fatti. Miriamo anche ad ottenere il rimborso dei soldi pagati dagli utenti per il televoto e che poi invece non hanno concretamente avuto la possibilità di usufruire di quel servizio”.