Pamela Petrarolo Non è La Rai lo ha vissuto in pieno, contribuendo a scrivere importanti pagine del successo della storica trasmissione di Mediaset e portandosi addosso con orgoglio il suo lascito. Era tra le più famose, l’unica chiamata “The Voice” perché riconosciuta come talentuosa cantante. In occasione del nuovo singolo “Sola tu mi vuoi”, in collaborazione con le ex colleghe Eleonora Cecere e Ilaria Galassi, puntualizza alcuni falsi miti che si sono creati negli anni. Lo ha fatto ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Pamela Petrarolo Non è La Rai, le offese alle ragazze
“Ancora parlano di un programma fatto da ragazzine in tv che non sapevano fare nulla? Forse non sono ben informati. Io studiavo danza da quando avevo 3 anni. Mi ci mandò mia madre perché mi vedeva iperattiva e pensava che in quel modo avrei scaricato l’adrenalina. Solo due anni dopo iniziai a lavorare nel piccolo schermo crescendo a pane e studi. Quando tutto iniziò avevo 14 anni e artisticamente semmai ero già vecchia.”
Pamela Petrarolo Non è La Rai, le sue figlie
“Ho tre figlie, tutte femmine, e vivo dalla mattina alla sera nel caos più totale ma mi piace. Mi sento un po’ piccola come loro. Volete sapere se manderei mai una mia figlia in tv? Non la forzerei di certo ma, se ha la passione per farlo, non lo vieterei. Io ho sempre seguito il mio istinto facendo quel che mi piaceva e non penso di aver avuto una brutta vita.”
Sulla collaborazione con Sandra Milo
“Fu un’esperienza bellissima. Il programma si chiamava “Piccoli fan” ed era fatto e confezionato per noi bambini. Io avevo poco più di cinque anni e mi sono trovata perfettamente a mio agio. Il ricordo che ho di Sandra è semplicemente fantastico.”
Sulla possibilità di andare a Sanremo
“Nel periodo in cui cantavo a Non è la Rai ci fu la possibilità di andare all’Ariston. Avevo tante richieste e la scoperta di Boncompagni della mia voce aprì diverse strade. Non dispero per il futuro. Quando vedo una grande artista come Loredana Bertè e la sua “Pazza” credo di avere ancora tempo.”
Sui provini degli anni novanta
“Ne feci tanti ma perché ce n’erano tanti. Si cercava davvero il talento in giro per l’Italia mentre adesso vedo tutto meno meritocratico. E’ sempre un passaparola, una voce che è diverso da quando alcuni esperti ti studiavano e cercavano di capire se potevi dare qualcosa di concreto.”
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Pamela Petrarolo:
https://www.radiocusanocampus.it/it/pamela-petrarolo-di-non-e-la-rai-sola-tu-mi-vuoi