Oggi, come ogni 21 febbraio dell’anno, si celebra il Santo Pier Damiani: chi era esattamente e che cosa ha fatto nella sua vita? Scopriamolo subito e vediamo insieme tutte le curiosità su questo importante personaggio onorato e venerato dalla religione cattolica. Egli, tra l’altro, suscitò l’interesse di grandi scrittori italiani come Boccaccio e Petrarca. A renderlo ampiamente famoso fu Dante Alighieri, che lo collocò nel Paradiso, tra i Santi contemplativi.

Chi era Pier Damiani? La biografia e la storia

Nato a Ravenna tra la fine del 1006 e 1007, Pier Damiani era un arciprete e un monaco. Quando era bambino, rimase orfano di entrambi i genitori e fu allevato da uno dei suoi sei fratelli che, secondo quanto tramandato, lo maltrattò e lo costrinse a durissimi servizi.

Le cose cambiarono quando, ancora giovane, decise di lasciare quella casa e di trasferirsi da un altro fratello, di nome Damiano, il quale svolgeva il ruolo di arciprete. Da ragazzo studio in città come Faenza e Parma. Successivamente si trasferì a Ravenna dove intraprese la carriera da insegnante.

Durante gli anni di docenza, decise di dedicarsi alla vita monacale. Iniziò a vivere come un monaco, indossando il cilicio, pregando, vegliando, digiunando e facendo opere di carità. Entrò in un eremo all’età di 28 anni.

Nella località di Fonte Avellana, località nella provincia di Pesaro-Urbino, fu prima monaco, poi priore. Diventò noto, in particolar modo, per le sue opere di riorganizzazione e di fondazione di eremi e monasteri nell’area dell’attuale centro Italia.

Per tutto il corso della sua vita, il Monaco intrattenne una notevole corrispondenza con colleghi e con centri religiosi presenti nel nostro Stivale.

Oltre ad adoperarsi in ambito monastico, Pier Damiani fu uno dei principali attuatori della riforma gregoriana della Chiesa. Si tratta di una famosa riforma attuata in Europa nel corso del XI secolo che, in sostanza, cambiò notevolmente i rapporti tra clero, autorità politiche e il resto della società.

Lavorò anche per conto del Pontefice di allora, Papa Niccolò II.

Le riforme e gli scritti del Santo

Pier Damiani, oggi celebrato dalla Chiesa cattolica come un Santo, fu un grande riformatore. Il religioso si adoperò, in prima persona, affinché il potere politico non avesse connotazioni sacrali, le quali invece dovevano caratterizzare solo il mondo ecclesiastico.

Proprio questi atteggiamenti avevano portato a prassi come la simonia, la lotta per le investiture durante il Medioevo e molto altro ancora.

Pier Damiani cercò di riportare centralità alla figura del Papa e, più in generale, della Chiesa. Inoltre lavorò per diffondere il proprio culto e l’ideale di una vita monastica basata sul sacrificio, sul rispetto della religione e sull’aiuto nei confronti delle persone meno fortunate.

Pier Damiani fu anche autore di manoscritti e opere. Era ed è considerato ancora oggi un intellettuale raffinato, oltre che un’importante personaggio religioso vissuto nell’anno Mille. Il Santo scrisse centinaia di lettere, trattati, opere liturgiche, sermoni e agiografie.

A raccogliere gran parte delle sue opere fu il religioso benedettino Costantino Caetani attorno al 1600. Ciò che oggi è giunto fino a noi in realtà è molto poco, ma ciò basta per farci capire che tipo di personaggio fu durante la sua vita terrena.

Pier Damiani, noto anche come Pier di Damiano o Pietro Damiani, morì a Faenza il 21 febbraio 1072. Il Santo, nonché teologo e importante personaggio religioso, si celebra oggi proprio in occasione dell’anniversario della sua scomparsa.

Fu proclamato dottore della Chiesa solamente nel 1828. Di lui parlarono importanti autori italiani come Dante Alighieri all’interno della Divina Commedia. Lo scrittore mise il vescovo in Paradiso, elogiandolo come riformatore e moralizzatore della Chiesa del suo tempo.

Sappiamo infine che egli è stato un’importante autore di testi liturgici e teologici. Secondo quanto tramandato dalla storia, il vescovo diceva di essere Petrus ultimus monachorum servus, ovvero Pietro, ultimo servo dei monaci.

Qualche giorno fa, lo scorso 15 febbraio, abbiamo parlato di un altro santo, San Faustino.