La Bielorussia si sta preparando per le prime elezioni in quattro anni, che coinvolgeranno l’elezione dei membri dei Consigli locali e della Camera dei Rappresentanti, ovvero la camera bassa del Paese. I risultati delle elezioni del 2024 possono essere prevedibili ma sono importanti dato che apriranno la strada alla formazione della nuova “Assemblea popolare panbielorussa” in vista delle elezioni presidenziali del 2025.
Bielorussia al voto, le elezioni del 25 febbraio 2024
Le prime elezioni in Bielorussia dal 2020 si terranno domenica 25 febbraio 2024. Si tratterà di elezioni legislative e locali che poi porteranno alla formazione della nuova “Assemblea popolare panbielorussa”.
L’Assemblea è un organo creato con la riforma costituzionale votata nel 2022. A partire dalle elezioni del 2024, diventerà un organismo ufficiale dello Stato con i membri nominati dalle autorità locali e nazionali appena elette.
Le elezioni di quest’anno e la creazione del nuovo organo statale rappresenteranno la prima fase cruciale per il regime di Lukashenko prima delle elezioni presidenziali del 2025.
Cos’è l’Assemblea popolare panbielorussa?
Con 1200 delegati e un immenso potere, l’Assemblea popolare è stata definita dal presidente Alexander Lukashenko come “il più alto organo della democrazia”. Il Consiglio esecutivo, noto come “Praesidium”, è composto da un massimo di 15 persone che Lukashenko nominerà e che avranno il potere di fungere contemporaneamente da presidente della Bielorussia e presidente dell’Assemblea popolare. È importante sottolineare che questo diritto spetta esclusivamente a lui.
I poteri dei Consigli locali e della Camera sono limitati rispetto a quelli dell’Assemblea, anche se quest’ultima non è né un organo legislativo né esecutivo. Tuttavia, essa garantisce un monopolio di potere al presidente grazie alla presenza dei suoi sostenitori.
All’Assemblea sono stati conferiti poteri straordinari, tra cui la capacità di dichiarare la legge marziale e lo stato di emergenza, annullare leggi e decisioni di altri enti governativi, nominare e revocare i giudici della Corte Suprema e della Corte Costituzionale e designare membri della commissione elettorale centrale del paese ed è responsabile della supervisione delle elezioni a livello locale e nazionale.
Particolarmente significativa è la capacità dell’Assemblea di destituire il presidente in caso di violazione sistematica della Costituzione o di tradimento, oltre alla sua autorità nel determinare la legittimità delle elezioni e nell’impartire “istruzioni vincolanti agli organi governativi”.
L’opposizione boicotta le elezioni
Nel corso degli anni, il regime ha consolidato il proprio potere e ha causato lo scioglimento dei principali partiti di opposizione. Alle elezioni del 2024 parteciperanno solo quattro partiti: il partito di governo Belaya Rus, il Partito Repubblicano del Lavoro e della Giustizia ed il Partito Comunista, da sempre vicini a Lukashenko, e il Partito Liberal-democratico che attualmente rappresenta un’opposizione costruttiva.
I cittadini bielorussi residenti all’estero non potranno esercitare il loro diritto di voto dato che le autorità hanno rifiutato di istituire seggi elettorali all’estero. La leader dell’opposizione attualmente in esilio, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha chiesto il boicottaggio delle elezioni. In risposta, il regime ha eliminato lo sbarramento, aprendo così la strada ai singoli candidati per ottenere un seggio.
Le presidenziali del 2025
Lukashenko è presidente della Bielorussia dal 1994. Durante questi anni, sono state approvate tre modifiche alla costituzione tramite referendum, contribuendo così ad una transizione autoritaria del potere:
- Il referendum del 1996 ha ampliato i poteri del presidente restringendo contemporaneamente quelli del parlamento.
- Il referendum del 2004 ha revocato le restrizioni sul numero di mandati presidenziali.
- Il referendum del 2022 ha istituito l’Assemblea popolare panbielorussa che garantisce il regime autoritario.
Nel 2025, i cittadini bielorussi andranno alle urne per le elezioni presidenziali. Attualmente, non è prevista una transizione di leadership, il che significa che Lukashenko si sta preparando per un settimo mandato.