Qual è l’importo della pensione associato a uno stipendio mensile di 1600 euro? Per rispondere a questa domanda, è essenziale comprendere vari parametri chiave che influenzano il calcolo della pensione.

Il primo fattore da considerare è l’età anagrafica, seguito dall’anzianità contributiva. Un terzo elemento rilevante riguarda il sistema di calcolo impiegato (retributivo, misto o contributivo), mentre il quarto è la retribuzione lorda annua. Uno stipendio di 1600 euro netti al mese equivale a circa 30.000 euro lordi all’anno. Dopo aver acquisito familiarità con questi fattori, sarà possibile determinare l’importo della pensione associato a uno stipendio di 1600 euro.

Che pensione si prende con uno stipendio di 1600 euro?

A titolo di esempio, un lavoratore di 67 anni con 40 anni di contributi versati percepirebbe circa 1400 euro netti di pensione al mese. Nel caso di un individuo con 25 anni di contributi, l’assegno pensionistico si aggirerebbe intorno a 800 euro netti al mese, cifra paragonabile a quella di una lavoratrice di 58 anni con 35 anni di contributi, qualora aderisse all’Opzione Donna.

Considerando la Quota 103, si potrebbe ricevere una pensione di circa 1300 euro, mentre con la pensione anticipata della Fornero, a 64 anni e con 42 anni di contributi versati, l’assegno pensionistico maturato sarebbe di 1350 euro.

Primo esempio:

Consideriamo un esempio di un lavoratore di 67 anni, pronto a pensionarsi con 40 anni di contributi e un reddito annuo lordo di 30.000 euro.

Per il calcolo dell’assegno pensionistico, adotteremo il sistema misto. Supponiamo che il lavoratore abbia accumulato 14 anni di contributi entro il 1995 e i rimanenti 26 anni dal 1996 ad oggi.

La prima quota si determina mediante il sistema retributivo, considerando un’aliquota del 2%, moltiplicata per gli anni di contributi (14) e applicata agli ultimi anni di retribuzione, di solito più elevati rispetto all’inizio della carriera. In questo caso, l’importo della prima quota potrebbe essere di 9.240 euro.

Per determinare il valore della seconda quota, calcolata con il sistema contributivo, è necessario individuare il montante contributivo e applicare il coefficiente di trasformazione, che a 67 anni è del 5,575%. Un lavoratore dipendente versa il 33% di ogni anno di retribuzione, quindi il 33% di 30.000 euro è 9.900 euro. Moltiplicando questo importo per i 26 anni di contributi, si ottiene un montante contributivo di 257.400 euro. Il 5,575% di 257.400 euro è pari a 14.350 euro, l’importo della seconda quota. Sommando la prima quota (9.240 euro) a questa cifra, si ottiene il valore annuo della pensione lorda: 23.590 euro, corrispondenti a circa 1.800 euro lordi al mese, equivalenti a circa 1.400 euro netti al mese, considerando uno stipendio di 1.600 euro.

Riducendo l’anzianità contributiva a 25 anni, mantenendo i 67 anni di età e un reddito lordo annuo di 30.000 euro, la pensione si attesterà a circa 800 euro netti al mese, la metà del reddito da lavoro.

Al contrario, con 35 anni di contributi, confermando età e reddito, la pensione ammonterebbe a circa 1.160 euro netti al mese, mantenendo uno stipendio di 1.600 euro.

Secondo esempio:

Con 62 anni di età, 41 anni di contributi e un reddito annuo lordo di 30.000 euro, qual sarà l’importo della pensione per uno stipendio di 1600 euro netti al mese? Anche in questo caso, utilizzeremo il sistema misto, considerando un lavoratore che ha versato 15 anni di contributi entro il 1995 e i successivi 26 dal 2022 in poi.

Per la prima quota, l’importo sarà di 9.900 euro, mentre per la seconda quota, considerando l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni, si applica un coefficiente di trasformazione più basso, pari al 4,770%. Il montante contributivo accumulato sarà di 257.400 euro. Il 4,770% di 257.400 euro è pari a 12.278 euro, che, sommati ai 9.900 euro, restituiscono l’importo annuo della pensione lorda: 22.178 euro, corrispondenti a circa 1.700 euro lordi al mese, equivalenti a circa 1.250-1.300 euro netti al mese.

Altri esempi:

Nel caso in cui il lavoratore optasse per la pensione anticipata della Fornero, con 42 anni di contributi a 64 anni di età e una retribuzione annua lorda di 30.000 euro, l’assegno pensionistico sarebbe di circa 1.350 euro netti al mese, a fronte di uno stipendio di 1.600 euro.

Se l’accesso a Quota 102 fosse ancora possibile (per chi soddisfa i requisiti entro il 31 dicembre), con 64 anni di età e 38 anni di contributi, l’importo della pensione scenderebbe a circa 1.200 euro al mese.

Infine, con l’Opzione Donna a 58 anni di età, 35 anni di contributi e un reddito annuo lordo di 30.000 euro, si avrebbe diritto a una pensione – calcolata con il sistema contributivo – di circa 14.860 euro lordi all’anno, pari a circa 1.140 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 800 euro netti, a fronte di uno stipendio di 1.600 euro.