Quanto riceverà in pensione chi guadagna 1.000 euro al mese? Con la revisione delle pensioni, completamente basata sul sistema contributivo, la situazione è notevolmente cambiata per coloro che concludono la loro carriera professionale.
Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 1000 euro?
Senza addentrarci nei dettagli dei calcoli necessari per determinare l’importo della pensione di anzianità, una cosa è certa: chi attualmente ha uno stipendio mensile di mille euro, al momento del pensionamento avrà una pensione notevolmente inferiore rispetto al suo attuale reddito e dovrà accontentarsi del trattamento minimo o di un assegno poco più alto. Ad esempio, un lavoratore dipendente che va in pensione di vecchiaia ordinaria a 67 anni di età e con almeno 25 anni di contributi, con uno stipendio medio di mille euro al mese, percepirebbe 700 euro di pensione.
Ma, se si hanno pochi anni di contributi, c’è il rischio di non ricevere nemmeno la pensione.
Per illustrare con un esempio concreto: immaginiamo che il signor Rossi, per 20 anni (il periodo minimo di contributi per accedere alla pensione), guadagni uno stipendio di 1.000 euro al mese. In questo modo, avrebbe accumulato un importo inferiore a 450 euro al mese, quindi al di sotto della cifra minima. Ciò implicherebbe che Tizio non avrebbe nemmeno diritto alla pensione. Questo fenomeno è spiegato dalla regola stabilita alcuni anni fa, secondo cui è possibile ritirarsi a 67 anni solo se l’importo della pensione è 1,5 volte quello dell’assegno sociale.
Attualmente, l’assegno sociale è fissato a 6.542 euro. Pertanto, per andare in pensione a 67 anni, occorre raggiungere la somma di 9.813 euro. Il problema è che uno stipendio di mille euro netti al mese non è sufficiente per raggiungere questa cifra a 67 anni. In questo caso, si potrebbe considerare l’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, ma rimarrebbe comunque il problema di un importo assolutamente insufficiente per vivere in modo dignitoso negli anni successivi.
Va notato che a partire dal prossimo luglio ci sarà un aumento delle pensioni minime, come previsto dall’ultima manovra di Bilancio. Questo incremento riguarderà circa 1,3 milioni di pensionati, che vedranno un aumento di 36 euro nell’assegno. Inoltre, arriveranno anche gli arretrati dal gennaio 2023.
In sintesi, lo stipendio attuale influisce in modo significativo sulla pensione futura. Chi guadagna uno stipendio particolarmente basso, come mille euro al mese, corre il rischio di ricevere una pensione esigua in futuro. L’opzione contributiva della pensione di vecchiaia potrebbe essere una soluzione, ma implica comunque la necessità di lavorare più a lungo, per più anni.