A Palermo si tiene oggi, mercoledì 21 febbraio 2024, lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della società Amat, la quale gestisce i trasporti in città. Gli addetti del settore, nel capoluogo siciliano, incrociano le braccia. Questo potrebbe portare a problemi e disagi di vario tipo nella circolazione dei mezzi pubblici. Vediamo insieme tutti i dettagli.

Sciopero Amat Palermo 21 febbraio 2024: gli orari dei mezzi pubblici

La protesta di oggi nella città siciliana prevede una durata di 8 ore per il personale di movimento. Per quanto riguarda il restante personale invece, la manifestazione potrebbe proseguire per tutta la giornata lavorativa.

Ad annunciarlo sono state le sigle sindacali che hanno indetto la movimentazione locale. La durata e le modalità di quest’ultima sono state inoltre riportate sul sito ufficiale dell’azienda che gestisce controlla i trasporti pubblici nel capoluogo siciliano.

Gli orari dello sciopero Amat a Palermo di oggi, mercoledì 21 febbraio 2024, sono i seguenti:

  • Dalle 9 di mattina alle 17 del pomeriggio per il personale di movimento, con il rientro in rimessa di bus e tram;
  • L’intera giornata lavorativa per il restante personale (degli impianti fissi, officina e deposito, amministrativi e tutti i servizi ausiliari).

Ma non è finita qui. Nel corso della mattinata, i lavoratori e le lavoratrici che hanno deciso di aderire alla protesta, oggi prendono parte ad un corteo. Il punto di partenza è piazza Crispi. Quello di arrivo è piazza Marina, dove c’è la sede comunale di Palazzo Galletti .

Il corteo prende il via alle 10.30, per poi concludersi nel corso della mattinata, attorno all’ora di pranzo. Oggi dunque a Palermo non c’è solamente lo sciopero dei mezzi, ma anche questa manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Le motivazioni della protesta

A proclamare lo sciopero dei trasporti di oggi a Palermo sono state diverse sigle sindacali come Fit Cisl, Filt CGIL, Uiltrasporti, Faisa Cisal, UGL, Cobas e ORSA. Già lo scorso 10 febbraio c’era stata una simile movimentazione.

Quella di questa giornata dunque è la seconda che si verifica nel mese di febbraio e che riguarda il settore dei trasporti pubblici.

Alla luce di ciò, oggi, nel corso dell’intera giornata, su tutta la rete di trasporto pubblico gestita da Amat (bus e tram) ci potrebbero essere rallentamenti e cancellazioni di corse. Possibili disservizi anche per le biglietterie fisiche e gli uffici commerciali.

I sindacati, tanto con lo sciopero dal lavoro quanto con il corteo di questa mattina, chiedono una convocazione con il sindaco della città Roberto Lagalla. Le sigle esprimono la necessità di incontrarsi con il primo cittadino palermitano per affrontare diversi temi di estrema importanza.

In primo luogo vogliono parlare del contratto di servizio a proposito del quale attendono risposte da diverso tempo. Poi chiedono benefit come l’istituzione dei buoni pasto, la revisione dell’indennità e il superbonus.

I sindacati inoltre sostengono che agli addetti del settore deve essere riconosciuto l‘adeguamento delle retribuzioni, alla luce del caro vita a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi. Infine si dicono stufi del fatto che a pagarne sempre le conseguenze siano i lavoratori e le lavoratrici di Amat.

Anche i cittadini e le cittadine devono fare i conti con servizi non adeguati, costi più alti e progressive riduzioni degli autobus. Questi ultimi sono passati da una media di 300 al giorno ad una di 150, dunque la metà.

Il prossimo sciopero che potrebbe coinvolgere anche la città di Palermo si terrà venerdì prossimo, il 23 di febbraio. Stiamo parlando dello sciopero della scuola indetto dalla sigla Si Cobas, che si tiene a livello nazionale.

Il capoluogo siciliano, così come le altre città di Italia, potrebbe fare i conti con un’altra protesta che però la prossima volta riguarderà il comparto privato e pubblico del settore dell’istruzione.

Gli insegnanti e i membri del personale scolastico potrebbero incrociare le braccia e non prestare consueti servizi, creando disagi e problemi di varia tipologia agli studenti italiani e alle loro famiglie.