È uno dei protagonisti del “giallo di Trieste”, come è stato rinominato dalla stampa il caso relativo alla scomparsa e alla morte di Liliana Resinovich: ecco chi è Claudio Sterpin, che fin dall’inizio della vicenda sostiene di essere stato molto più di un amico per la 63enne.
Chi è Claudio Sterpin, l’amico-amante di Liliana Resinovich: la moglie, i figli, il passato da altleta
Nato a Trieste nel 1939, Claudio Sterpin ha 84 anni e alle spalle una lunga carriera come atleta nei Bersaglieri. In tanti, prima di associare il suo nome alla storia di Liliana Resinovich, lo conoscevano, infatti, come maratoneta e marciatore. Lo chiamavano “un Ulisse di nome Sterpin”, “l’etiope di Trieste”, “Il marciatore senza paura” o, ancora, “il camminatore”.
Nel 2001, all’età di 61 anni, indossò per la prima volta la maglia azzurra nei mondiali di 24 ore su strada di San Giovanni Lupatoto, tagliando il traguardo 23esimo, terzo fra gli italiani. Già nel 1986, però, aveva conquistato il record italiano, percorrendo 216,621 km in un giorno. Ha perso la sua prima moglie nel dicembre 2020. Con lei aveva avuto una figlia. La stessa che, intercettata dai giornalisti, aveva fatto sapere di non essere a conoscenza del presunto rapporto che legava l’uomo alla 63enne scomparsa e poi trovata morta a Trieste.
Una versione dei fatti che Sterpin ripete fin dall’inizio, sostenendo di aver avuto una relazione intima con Liliana – che lo aiutava con le faccende di casa – e che quest’ultima avrebbe voluto lasciare il marito Sebastiano Visintin per costruirsi una nuova vita insieme a lui: dettagli di cui lo stesso Visintin non sarebbe mai venuto a conoscenza. Dal canto suo, infatti, l’uomo sostiene di non aver avuto problemi con la moglie.
Nel corso dei mesi si sono più volte addossati l’un l’altro la responsabilità dell’accaduto: Sterpin ha dichiarato che secondo lui “il regista” della morte di Liliana è il marito; Visintin continua a ripetere che le dichiarazioni rilasciate pubblicamente da Sterpin sono tutt’altro che dimostrabili, alludendo al fatto che l’uomo possa anche essersi inventato tutto.
La scomparsa e la morte di Liliana Resinovich a Trieste
Una cosa è certa: entrambi sono d’accordo sul fatto che Liliana Resinovich non si sia tolta la vita, come la Procura aveva ipotizzato in un primo momento dopo aver trovato il suo corpo senza vita nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni.
Sia Sterpin che Visentin, come, del resto, il fratello e la nipote di Liliana, Sergio e Veronica, pensano che la 63enne non si sarebbe mai suicidata: non ne aveva motivo. Il loro sospetto è piuttosto che sia stata uccisa dopo essere stata sequestrata da qualcuno oppure subito dopo la sua scomparsa e che il suo corpo, in quel caso, sia stato tenuto al freddo per motivi di conservazione.
A chiarirlo saranno i risultati della nuova autopsia eseguita dal pool di esperti guidato dalla dottoressa Cristina Cattaneo in seguito alla riesumazione della sua salma, nell’ambito dei nuovi accertamenti voluti dal gip Luigi Dainotti per fare luce sulla sua morte. L’ipotesi di reato è proprio quella di omicidio.
Liliana scomparve nel nulla il 14 dicembre 2021. Avrebbe dovuto incontrare Claudio Sterpin: si erano dati appuntamento; poi lei gli aveva fatto sapere che sarebbe arrivata in ritardo perché aveva bisogno di passare in un centro Wind per risolvere una questione telefonica. L’incontro non ci sarebbe mai stato. E 22 giorni dopo la 63enne sarebbe stata trovata cadavere a pochi passi dall’ultimo posto dove era stata avvistata.
Penso che non vi sia stata nessuna relazione tra Claudio Sterpin e Liliana. Sta sempre in tutte le trasmissioni televisive.
Liliana era in ritardo e Claudio che ha fatto?
andato a casa dei vicini di Liliana a raccontare della loro relazione.
Persino la figlia di Claudio non sapeva nulla
Mi sembra un persona che fantastica
non mi piace come persona e soprattuto le sue esernazioni non possono essere cocntraddette e poi dove sono le prove della loro relazione?