Il quarto giro di colloqui tra agricoltori e governo indiano è fallito dopo che gli agricoltori, che chiedono prezzi garantiti per i raccolti, hanno respinta l’offerta governativa. Migliaia di agricoltori stanno marciando verso Nuova Delhi, India. Il ministro dell’Agricoltura ha invitato i coltivatori per il quinto giro di negoziati.
Gli agricoltori riprendono le proteste in India dopo il fallimento dei colloqui
Nel quarto giro di colloqui, i coltivatori hanno respinto la proposta del governo di acquistare legumi, mais e cotone a prezzi garantiti per cinque anni. In India, sono riprese le proteste degli agricoltori.
Il leader degli agricoltori, Jagjit Singh Dallewal, ha annunciato questa mattina, 21 febbraio, che marceranno pacificamente verso la capitale. I manifestanti si sono accampati in due punti di confine tra gli stati di Punjab e Haryana, vicino a Delhi.
I confini di Delhi sono stati fortificati con diverse barricate e filo spinato per impedire l’ingresso. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza e vietato raduni di grandi dimensioni per un mese. La polizia prova a respingere gli agricoltori utilizzando gas lacrimogeni.
Le richieste degli agricoltori
I sindacati agricoli stanno chiedendo l’approvazione di una legge che stabilisca un prezzo minimo per tutte le colture, estendendo così un programma governativo già in vigore per i beni essenziali come riso e grano. Inoltre, hanno avanzato ulteriori richieste, tra cui l’esenzione dai prestiti e le pensioni universali per gli agricoltori di età pari o superiore ai 60 anni.
L’agricoltura rappresenta circa un quinto del PIL dell’India, mentre circa due terzi della popolazione dipende direttamente da essa per il proprio mantenimento. Questo conferisce agli agricoltori un ruolo significativo nella politica del Paese, particolarmente importante in vista delle elezioni previste per il mese di aprile.