È possibile richiedere l’Assegno di Inclusione con un’auto intestata? La moto mi fa perdere il diritto al sussidio? Nelle ultime settimane, complice la difficoltà di ottenere il sussidio che ha messo a riposo il Reddito di cittadinanza, sono molte le domande che sollevano dubbi sul possesso di un auto e di una moto per quanto riguarda il diritto all’Assegno di inclusione. Vediamo insieme cosa dice la normativa.

Assegno di inclusione – auto e moto

Riceviamo numerose domande sul rifiuto dell‘Assegno di inclusione a causa del possesso di moto e auto; pertanto vedremo quali sono i limiti previsti dalla norma che non escludono dal beneficio economico.

Innanzitutto, affinché l’INPS eroga l’Assegno di inclusione, è importante seguire un preciso iter, che corrisponde la verifica dei requisiti e delle condizioni, l’insieme delle quali permette di ottenere il beneficio economico.

Per il momento, possono richiedere il sussidio le famiglie composte da minori, disabili e over 60 che versano in una condizione di svantaggio economico.

I requisiti per reddito

Per quanto riguarda la composizione del patrimonio mobiliare, in base all’ISEE, non superiore ai limiti di seguito indicati:

  • Per i nuclei formati da un solo membro spettano 6.000 euro;
  • Per le famiglie composte da due membri spettano 8.000 euro;
  • per i nuclei familiari composti da tre o più membri spettano 10.000 euro, con possibilità di aumento di 1.000 euro per ogni minore successivo al secondo.

Per i nuclei familiari con membri disabili vengono riconosciuti i seguenti incrementi:

  • per i nuclei familiari con membri disabili spetta 5.000 euro;
  • per le famiglie con membri disabili gravi o non autosufficienti spettano 7.500 euro
  • Tali somme si riguardano ogni componente.

Ho un’auto, mi spetta l’Assegno di Inclusione?

Possedere un auto o una moto non è motivo di esclusione dall’Assegno di inclusione. Tuttavia, per ottenere il sussidio è necessario soddisfare tutti i requisiti e condizioni previsti dalla normativa.

Pertanto, la risposta è “Si, Assolutamente”, a condizione che nessun membro appartenente al nucleo familiare risulti essere titolare a qualsiasi titolo o abbia piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati per la prima volta nei trentasei mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda.

Fanno eccezione degli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.

Le indicazioni INPS su moto, auto e imbarcazioni

Secondo quanto riportato dall’INPS, l’Assegno di inclusione decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, del Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD) all’esito positivo dell’istruttoria.

Affinché venga riconosciuto il diritto al beneficio economico devono essere rispettate tutte le tappe previste dalla normativa, inclusi i requisiti reddituali, patrimoniali e altre condizioni che determinano il diritto al sussidio.

Per quanto riguarda la piena disponibilità o la titolarità di moto, auto o imbarcazione, si riportano le indicazioni operative dell’INPS, quali:

“autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale per le persone con disabilità;

navi o imbarcazioni da diporto ai sensi dell’articolo 3 comma 1 del codice della nautica da diporto, di cui al decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, nonché aeromobili di qualsiasi genere”.

In conclusione, l’Assegno di inclusione è il primo strumento di sostegno economico per le famiglie in difficoltà, ma l’accesso è condizionato dalla presenza di diversi requisiti normativi. L’INPS fornisce tutti i dettagli sui criteri patrimoniali, reddituali, residenza e cittadinanza, ma chiarisce anche il limite relativi alla titolarità o disponibilità dei veicoli. Pertanto per non perdere il sussidio è indispensabile rientrare nei limiti previsti dalla norma.