Un oro olimpico a Sydney 2000 e il Mondiale nel 2001 a Fukuoka, entrambe le volte nei 200 misti e poi ancora 4 medaglie olimpiche, 15 medaglie Mondiali e 41 medaglie continentali, oltre a 41 titoli italiani, 32 argenti e 14 bronzi. I numeri bastano per presentare Massimiliano Rosolino, un campione con la C maiuscola. Icona di sport e simbolo del nuoto in Italia, è considerato uno dei più grandi in assoluto e si è fatto amare da sempre dal grande pubblico. Per commentare i risultati arrivati durante il Mondiale di nuoto a Doha, Rosolino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mondiali nuoto Doha: Rosolino a Tag24

I Mondiali di Doha hanno dato le loro risposte e l’Italia, ancora una volta, ne esce a testa altissima. Le nuove leve stanno crescendo e maturando, sulla scia di nuotatori e nuotatrici di esperienza che non mollano il passo. Dal Qatar arrivano molte conferme, a partire dalla straordinaria prestazione di Simona Quadarella, sia negli 800 che nei 1500 stile libero. Un traguardo che prima di lei aveva raggiunto solo Federica Pellegrini. Ora testa agli Assoluti, ma l’obiettivo resta uno: arrivare al massimo della forma per le Olimpiadi di Parigi del 2024. Per commentare i risultati arrivati durante il Mondiale di nuoto a Doha, Rosolino, ex nuotatore e campione olimpico, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sono appena terminati i Mondiali di Doha e ora si tirano le somme: Simona Quadarella è la regina?

“La Quadarella è una ragazza che è negli appuntamenti importanti è sempre andata meglio rispetto a quanto fatto durante l’anno. A dicembre, sotto carico, aveva fatto fatica: non era riuscita a qualificarsi anticipatamente per le Olimpiadi, un po’ come è successo a Martinenghi, a differenza di Razzetti ed altri che ci erano riuscisti. Ai Mondiali, però, ha dimostrato di avere una padronanza pazzesca. Mi ha impressionato soprattutto negli 800 sl”.

Tante soddisfazioni, ma anche qualche delusione. Cosa ti ha lasciato questo Mondiale?

“Ognuno di noi si aspetta sempre un po’ di più da se stesso: questo è un principio dello sport. Quelli che hanno portato a casa il risultato sono stati gli atleti storici. La gara più bella però è stata quella di Sara Franceschi con il bronzo nei 400 misti quasi in chiusura di campionato. Poi, in generale, guardando i tempi non ce ne sono stati di eclatanti, da nessuna parte del mondo. Sono un po’ tutti in attesa, come dei felini, della qualifica olimpica”.

E da questo punto di vista siamo già messi bene…

“Come Nazione abbiamo avuto l’opportunità di vedere qualificati i nostri azzurri anticipatamente rispetto alle gare che si faranno a Riccione tra pochi giorni, dal 5 al 9 marzo con gli Assoluti. Di chi ha partecipato a Doha, penso ai ragazzi delle acque libere, passando per la staffetta 4×100 stile libero che ormai va sempre a podio, andando avanti con Gregorio Paltrinieri con un 800 sl strepitoso a dispetto di un 1500 che lo ha beffato, ma che gli ha insegnato che non bisogna più sottovalutare nessuno, proseguendo con Martinenghi che è stato un bravissimo lottatore. E poi una incredibile Simona Quadarella fino ad arrivare a Benedetta Pilato”. 

A proposito di Benedetta Pilato, ti aspettavi qualcosa di più?

“Ripeto: ci aspettiamo sempre un po’ di più da noi stessi. A dicembre la Pilato stava piuttosto bene, adesso nonostante la medaglia che è la quarta consecutiva nei 50 rana da ex primatista del mondo, se la gioca comunque con le migliori al mondo. L’importante è arrivare in condizione ai giochi olimpici e il suo obiettivo, considerando il suo anno di nascita, deve essere quello di puntare a rompere il muro del 1:05 nei 100 rana. Sotto quella barriera inizi a fare paura alle Olimpiadi. Con la sola distanza dei 50 rana non entri in gioco”.

Hai fatto riferimento a Paltrinieri che è andato in difficoltà nel 1500. Pensi che sia arrivato per lui il momento di fare una valutazione rispetto a vasca e fondo?

“Gregorio è uno che in 10 anni ha vinto tutto. Sicuramente un po’ di gestione ci vuole, soprattutto vedendo gli ultimi 3/4 anni. All’Olimpiade scorsa ha fatto bene nella 10 km, e nonostante non fosse in grande condizione ha fatto bene gli 800 ma non i 1500. È ovvio che si presenta a questa qualifica olimpica a pieni voti, ma se la vedrà con il miglior parterre di campioni da quindici anni a questa parte. Non c’è più un solo uomo da battere, ma ce ne sono 3/4, tolti gli outsider che scopriremo strada facendo. Certo il doppio impegno in vasca e in acque libere è difficile, ma Greg è Greg e se decide di fare qualcosa deve farlo fino in fondo”.

Resta il rammarico per i 1500 ai Mondiali?

“Sono convinto che a Doha se si fosse qualificato per la finale dei 1500, guardando quanto fatto negli 800, sarebbe potuto arrivare secondo. Il problema delle Olimpiadi è conquistarsi la qualifica prima e la finale poi. Dopodiché si aprono i giochi. L’esempio della Franceschi è emblematico: qualificata in corsia laterale e poi ha rischiato di vincere il Mondiale. È successo anche alle Olimpiadi: alla Meilutyté quando era un astro nascente quindicenne, alla Ledecky quando era giovanissima, a Michael Phelps che alla prima Olimpiade sembrava già iniziasse a sentire l’odore delle medaglie. Staremo a vedere”. 

Ci sono altri astri nascenti?

“Un ragazzo che mi è piaciuto tantissimo è Razzetti: strepitoso nei 200 delfino e nei 200 misti. Ahimè non nei 400 misti, ma in quelle due gare ha dimostrato che si possono fare batterie, semifinali e finali, nuotare a centro vasca e giocarsela con chi solitamente vediamo dominare”.

C’è ancora tempo per lavorare, ma l’Italia si avvicina a Parigi 2024 con enormi aspettative?

“Sì, le aspettative sono alte. Da un lato è giusto esaltarsi dopo un riscontro così prestigioso. Guardando i tempi siamo in linea con quello che stanno facendo gli altri. Bisognerà però andare forte tra 6 mesi, non adesso. Tutte le medaglie vinte bisogna naturalizzarle all’appuntamento olimpico dove anche i più bravi dovranno gestire. Sul blocchetto, del resto, ci sono altre 7 persone in una finale. Non faccio una previsione di medaglie, ma ogni gara potrebbe aprire un ulteriore gioco. Martinenghi è competitivo nei 100 rana, ma anche nella 4×100 mista e mista mista, Miressi nei 100 stile libero, nella 4×100 stile e così via. Insomma, ce la giochiamo”.