Si può definire ottovolante Napoli, dato che gli ultimi giorni sono stati da ordinaria follia tra l’esonero di Walter Mazzarri e l’avvento di Francesco Calzona al suo posto, con Salvatore Aronica che a tal proposito non ha dubbi: “Non avrei optato per un addio così improvviso, avrei concesso a Mazzarri la prova di appello prima di mandarlo via“.

L’ex difensore del Napoli ha poi approfondito la situazione in casa partenopea, definendo la scelta Calzona “sorprendente visto che è stato un vice” per poi tirare le orecchie ad un gruppo squadra “che ha mostrato limiti caratteriali”, così come sottolineato da Aronica, intervenuto a “A Tutto Sport” su Cusano News 7.

Il Napoli passa da Mazzarri a Calzona, le parole di Salvatore Aronica

Prima Garcia, poi Mazzarri, infine Calzona, con la speranza che quest’ultima scelta possa funzionare per il Napoli, anche se Salvatore Aronica non si aspettava tutto questo trambusto.

D: Ti aspettavi tutto questo così all’improvviso?

R: Direi di no, specie alla vigilia di una partita importante come quella contro il Barcellona. Chiaramente la società ha deciso questo, ma sui modi e tempi lascia molto a desiderare, non è stata una cosa di grande classe”

D: Rischia di mettere i bastoni tra le ruote per il possibile passaggio del turno?

R: Non credo che Calzona possa incidere subito con un allenamento e decidere le sorti di un risultato, dipenderà molto di più dai giocatori riuscire a giocarsi il passaggio del turno. Dal punto di vista dell’allenatore si inciderà poco, la squadra deve ritrovare autostima e entusiasmo per avere la meglio su un club come il Barcellona difficile da contrastare.

D: Cosa non ha funzionato con Mazzarri?

R: Quando ci fu l’annuncio di Mazzarri si percepì molto entusiasmo, sopratutto per il passato a tinte azzurre. Quello che non ha funzionato sono stati i risultati, quando non arrivano a pagare è l’allenatore. Quando si arriva ad una stagione del genere credo che le colpe non siano solo della conduzione tecnica, ma anche anche dei giocatori e della società che dovrebbe rimproverarsi qualcosa, perchè il Napoli non ha mai avuto un’identità o un periodo positivo dopo la conquista dello scudetto.

Questione di limiti

Sicuramente la situazione non era delle più semplici, ma Walter Mazzarri non si è tirato indietro per l’amore verso Napoli, che gli ha permesso di poter contare sull’amore della gente anche dopo l’esonero. Per Salvatore Aronica, il tecnico livornese ha fatto fronte a diverse problematiche.

D: Magari la colpa di Mazzarri è stata quella di accettare una situazione dove la squadra non poteva rappresentare le sue idee di gioco.

R: Credo che ora non possa esserci un allenatore che possa dire di no al Napoli, specie chi ha già vissuto quella realtà. Lui poi è un sanguigno a cui piacciono le sfide, pur sapendo che il Napoli negli ultimi anni ha utilizzato un modo di giocare lontano dai suoi ideali. Ha fatto di necessità virtù, poi tra assenze e infortuni si è dovuto reinventare, ma se fossero arrivati i risultati credo che non staremmo a parlare di tutto questo”

D: Forse la squadra non è riuscita a fare sua lo spirito guerriero di Mazzarri, denotando limiti caratteriali?

R: Questi limiti caratteriali sono emersi già con la gestione Garcia, dove la squadra si è mostrata appagata, appiattendosi con grande superficialità e non capendo cosa sia la piazza di Napoli, che non ti permette di vivacchiare ma ti accompagna con passione essendo molto esigente. I giocatori visti l’anno scorso quest’anno hanno cominciato in maniera poco concreta e a pagarne le conseguenze sono stati Garcia e Mazzarri.

D: Avresti continuato comunque con Mazzarri?

R: Io una prova d’appello l’avrei concessa, un esonero a 24 ore da una sfida delicata è un rischio. Poi con calma si poteva analizzare la situazione nel migliore dei modi, ma ripeto: Mazzarri non è l’unico responsabile.

Un nuovo corso

Mazzarri ormai è il passato, Calzona il presente e futuro partenopeo, con Salvatore Aronica stupito da tale scelta.

D: Che ne pensi di Calzona?

R: Mi ha stupito la sua scelta, visto che è stato il vice di Sarri e Spalletti, ma non ha mai avuto ruoli da primo allenatore. Solo adesso prenderà in mano una squadra di club per la prima volta in Serie A. Lo aspetta un compito non facile vista la situazione ambientale.

D: Valutazione errate partite dal post Spalletti?

R: Non sono d’accordo, perchè Garcia aveva fatto bene, non era l’ultimo arrivato. Il presidente poi si confronta tantissimo con i suoi collaboratori, se la scelta era caduta sul francese un motivo ci sarà. Se si arriva a questo punto della stagione con il terzo allenatore in carica vuol dire che i problemi sono molti.

D: Fiducioso di una ripresa del Napoli in campionato?

R: Mancano tante partite, ma le dirette concorrenti vano forte, se il Napoli non inanella una serie di risultati utili consecutivi allora diventerebbe molto difficile, ma ancora si può fare.

Napoli, da Mazzarri a Calzona nel segno dell’umiltà

Infine Salvatore Aronica ha voluto dare un consiglio al gruppo squadra.

D: Cosa consigli alla squadra?

R: Conoscendo la piazza, di rimboccarsi le maniche dando tutto e senza pensare a vicissitudini personali che hanno caratterizzato questa stagione, tra rinnovi e giocatori poco utilizzati. Consiglio a Di Lorenzo di prendere da parte la squadra e parlare con tutti, cercando di trasmettere il furore agonistico in campo.

D: Si chiede umiltà specie ai top della squadra?

R: Sì, un bel bagno di umiltà da parte dei top che sono campioni, ma devono dimostrarlo in campo anche attraverso gli atteggiamenti. Kvara, Osimhen e altri devono trainare i più giovani senza pensare ad altro, tornando a pedalare a testa bassa”.