“Sono all’aeroporto di Fiumicino, volevo comprare una bottiglia di acqua ma non mi è stata venduta perché sono russa”: è questa la denuncia fatta dalla signora Anna Larina, interprete, traduttrice ed insegnante di russo, sui social. Una denuncia pubblicata nei giorni scorsi ma che oggi ha iniziato a fare il giro del web, scatenando moltissime reazioni e commenti pieni di indignazione.

Aeroporto di Fiumicino, il racconto social di Anna: “Ho chiesto una bottiglia d’acqua ma non me l’hanno data perché sono russa”

A raccontare quanto sembra essere accaduto nei giorni scorsi presso l’aeroporto di Fiumicino, a Roma, è stata la stessa donna russa, la quale ha pubblicato un video sui social in cui ha riferito dell’episodio che vede al centro una bottiglietta d’acqua.

La donna, che in Italia insegna il russo e lavora come traduttrice, ha affidato ai social il suo sfogo in seguito al presunto episodio. Ha pubblicato un filmato sul web nel quale ha raccontato appunto di tale spiacevole avvenimento.

Il video è, poco dopo, diventato virale su internet. Ha avuto e sta continuando ad avere una grande diffusione. In tantissimi sono gli utenti che hanno già commentato il filmato dicendosi indignati per quanto successo all’aeroporto romano.

La protagonista della vicenda lo ha girato direttamente all’interno dello scalo. Lei si trovava lì perché era in partenza da Roma per Yerevan. La signora Anna Larina ha riferito che prima di prendere l’aereo aveva deciso di comprare qualcosa da bere.

Così si è recata al duty free per acquistare una bottiglietta d’acqua e, come da prassi, ha dovuto mostrare la carta d’imbarco. La commessa del negozio gliela stava per dare quando sarebbe intervenuta una collega seduta di fianco, la quale avrebbe suggerito alla prima di controllare il passaporto della cliente. E così avrebbe fatto.

A questo punto la commessa, secondo il racconto di Anna, avrebbe visto che aveva il passaporto russo e, di conseguenza, avrebbe deciso di non venderle l’acqua. Lo avrebbe fatto proprio la luce della sua provenienza.

La traduttrice, stupefatta, ha rivelato di aver chiesto come mai. La signora del personale avrebbe risposto che dal momento che lei veniva dalla Russia, loro erano chiamati a non venderle nulla. Poi avrebbe aggiunto:

C’è tutto scritto sul sito del Ministero degli esteri.

Questo il racconto di Anna sui social, secondo la quale la commessa avrebbe reagito in questo modo alla luce della guerra in corso tra Russia e Ucraina.

Il video

Ecco il filmato pubblicato sui social e ripreso da diversi utenti su Instagram, Facebook, X e Youtube.

La replica di Adr

L’insegnante russa si è dunque sfogata sui social. Ha affermato di vivere in Italia e di pagare le tasse nel nostro Paese da 10 anni e dunque di avere gli stessi diritti delle altre persone.

Dall’altro lato, sul sito della Farnesina, non c’è alcun riferimento al divieto di vendita a cittadini russi in quanto tali all’interno di negozi aeroportuali e di duty free.

La società Adr, Aeroporti di Roma, che gestisce gli scali di Fiumicino e di Ciampino, ha espresso la propria solidarietà nei confronti della donna. Ha riferito di essere estranea a tale vicenda. I rappresentanti si sono detti “costernati” per lo spiacevole episodio.

Adr ha proseguito poi dicendo che il comportamento raccontato nel video-denuncia pubblicato sui software signora Anna “è assolutamente non in linea con gli standard applicati dai partner commerciali di Aeroporti di Roma”.

Sempre la stessa azienda ha fatto sapere che non esiste un divieto di vendita di generi alimentari o di beni di qualsiasi tipo a persone con cittadinanza di determinati Paesi, tra cui appunto la Russia. ha riferito inoltre di aver mandato una segnalazione al gestore del duty free dove sembrano essere accaduti i fatti.

Il responsabile del negozio ha avviato le necessarie verifiche e, nel caso la vicenda dovesse essere confermata, ha fatto sapere che prenderà provvedimenti disciplinari.