Gli avvisi bonari rappresentano una comunicazione fondamentale tra l’Agenzia delle Entrate e il contribuente, segnalando discrepanze o irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi a seguito di controlli automatizzati o manuali. L’Agenzia delle Entrate sta inviando diverse lettere di compliance ai contributi chiedendo chiarimenti su presunte irregolarità nell’anno d’imposta 2020: in caso di errori dell’AdE, però, bisogna sapere come contestare un avviso bonario, nonché conoscere le modalità di gestione e le opzioni disponibili per il contribuente, inclusi il pagamento, la rateizzazione e la contestazione dell’avviso.

Come contestare un avviso bonario: cos’è e modalità di notifica

L’avviso bonario è una comunicazione ufficiale inviata dall’Agenzia delle Entrate al contribuente quando, durante i controlli sulla dichiarazione dei redditi, emergono incongruenze o discrepanze. Queste possono variare dal mancato pagamento di somme dovute a compensazioni indebite. Ricevere un avviso bonario significa che l’Agenzia delle Entrate ha identificato una potenziale irregolarità e invita il contribuente a regolarizzare la propria situazione fiscale.

La notifica di un avviso bonario può avvenire tramite diversi canali, in base alle preferenze espresse dal contribuente o dall’intermediario autorizzato, come un commercialista. In assenza di specifiche richieste, la notifica avverrà al domicilio fiscale del contribuente mediante posta raccomandata o, per chi utilizza i servizi telematici, tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) o attraverso il sistema CIVIS.

Opzioni di pagamento e rateizzazione

Alla ricezione di un avviso bonario, il contribuente si trova di fronte a diverse scelte per sanare le eventuali irregolarità. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure richiedendo la rateizzazione dell’importo dovuto. Recentemente, la legislazione ha introdotto la possibilità di dilazionare il debito fino a 20 rate trimestrali, facilitando i contribuenti nella gestione degli importi dovuti senza la necessità di presentare garanzie.

La richiesta di rateizzazione rappresenta una soluzione vantaggiosa per gestire pagamenti più ingenti, consentendo di suddividerli in rate trimestrali senza l’obbligo di fornire garanzie. Questa opzione è accessibile a tutti, senza requisiti specifici legati alla situazione economica del richiedente, e può essere facilmente richiesta attraverso il portale online dell’Agenzia delle Entrate.

Come contestare un avviso bonario: la procedura

Nel caso in cui il contribuente ritenga di aver ricevuto un avviso bonario non corretto o ingiustificato, sono disponibili diverse vie per la contestazione. La prima opzione è l’istanza di autotutela, tramite la quale si richiede una revisione dell’avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, è possibile avvalersi del supporto di un intermediario autorizzato o, in ultima istanza, presentare ricorso presso la Corte di Giustizia Tributaria competente.

Assistenza e supporto

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione diversi canali di assistenza per i contribuenti che ricevono un avviso bonario. Oltre al servizio di assistenza telefonica, è possibile accedere a consulenza diretta tramite gli uffici territoriali o utilizzare i canali telematici per la gestione online delle proprie pratiche fiscali. Questi strumenti sono essenziali per fornire al contribuente tutte le informazioni e il supporto necessari per gestire al meglio la situazione.

Perché è importante verificare l’avviso bonario

Prima di intraprendere qualsiasi azione, è essenziale che il contribuente effettui una verifica accurata dell’avviso bonario. Questo passaggio preliminare include la revisione dei dati riportati nell’avviso e il confronto con la propria documentazione fiscale per individuare possibili errori o omissioni. Un’accurata analisi può rivelare la presenza di semplici disguidi, come un pagamento non registrato correttamente o un errore nella dichiarazione dei redditi.

Come contestare un avviso bonario: tutte le opzioni

In caso di discrepanze, il contribuente ha diverse strade per contestare l’avviso bonario. Andiamo a riepilogarle:

  • Assistenza telefonica: una soluzione immediata può essere la comunicazione telefonica con il call center dell’Agenzia delle Entrate. Questo canale permette di fornire rapidamente le proprie argomentazioni e di richiedere un riesame dell’avviso.
  • Presentazione cartacea: è possibile depositare l’istanza di autotutela direttamente presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente. Questo metodo richiede la compilazione di un modulo specifico e la sua consegna in formato cartaceo.
  • Canale telematico CIVIS: per i contribuenti dotati di credenziali per l’accesso al cassetto fiscale, la piattaforma CIVIS offre un metodo efficiente per la trasmissione telematica delle istanze di autotutela.

La contestazione attraverso l’autotutela

La richiesta di autotutela rappresenta lo strumento principale per contestare un avviso bonario. Questa procedura permette al contribuente di chiedere la revisione dell’avviso, fornendo evidenze e documentazione a supporto della propria posizione. L’autotutela può portare all’annullamento o alla rettifica dell’avviso, a seconda dell’esito della valutazione effettuata dall’Agenzia delle Entrate.

Ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria

Se la contestazione attraverso l’autotutela non dovesse portare a una risoluzione soddisfacente, il contribuente ha la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia Tributaria. Questo passo rappresenta un’ulteriore garanzia per il diritto di difesa del contribuente, permettendo di portare la questione davanti a un organo giudiziario.

L’importanza delle prove per dimostrare l’errore dell’Agenzia delle Entrate

In alcuni casi, l’avviso bonario potrebbe essere frutto di un errore nei sistemi di controllo automatico, come un mancato riconoscimento di un pagamento già effettuato. In queste situazioni, è fondamentale che il contribuente fornisca prove concrete dell’avvenuto pagamento o della correttezza dei dati dichiarati, attraverso la presentazione di documentazione adeguata.

Uso del Servizio CIVIS per la trasmissione delle istanze

Il servizio CIVIS, accessibile attraverso il cassetto fiscale del contribuente, rappresenta una modalità efficiente per la trasmissione delle istanze di autotutela. Questo canale permette di gestire la contestazione in modo diretto e veloce, offrendo al contribuente la possibilità di ottenere una risposta in tempi brevi.