Al giorno d’oggi, sono sempre più comuni gli spostamenti di fondi attraverso mezzi definiti “tracciabili”, come i bonifici, a scapito dei pagamenti in contanti. Questo metodo di pagamento è sicuramente più trasparente e presenta vantaggi pratici, ma può suscitare interrogativi riguardo alle formalità necessarie per l’esecuzione del bonifico.

Cosa succede se si fa un bonifico senza causale?

La causale è l’indicazione del motivo per cui si effettua il trasferimento di denaro.

Tuttavia, sorge la domanda se sia obbligatorio inserire una causale durante un bonifico. La risposta è no. La causale non è un elemento essenziale del bonifico, e quindi il trasferimento è valido anche senza di essa. Nonostante ciò, la causale può risultare utile per il correntista desideroso di tenere traccia dei propri trasferimenti e delle relative motivazioni.

La necessità di ricostruire le movimentazioni finanziarie non risponde solo a esigenze personali, ma può anche essere fondamentale durante le indagini dell’Agenzia delle Entrate. In situazioni in cui le finalità di un trasferimento non sono chiare al fisco, l’indicazione della causale può diventare cruciale. La mancanza di giustificazione potrebbe portare a presunzioni sfavorevoli per il contribuente.

Tuttavia, è importante notare che l’Agenzia delle Entrate non è obbligata ad accettare senza riserve quanto dichiarato dal contribuente come giustificazione del bonifico. La causale può essere considerata una prova a sfavore del contribuente, ma non vincola il fisco, che non è obbligato a prendere in considerazione la causale solo perché le dichiarazioni in essa contenute risultano favorevoli al contribuente.

Inserire una causale precisa

Questi sono i motivi per cui la causale non è obbligatoria per legge ai fini della validità di un bonifico bancario. Tuttavia, può essere un utile strumento per chiarire le ragioni di uno spostamento di denaro sia per il fisco che per il contribuente. Pertanto, nel caso in cui si scelga di inserire una causale, è fondamentale essere precisi nell’indicare le finalità del trasferimento.

La causale assume un ruolo essenziale nei confronti dell’ente di riscossione, ad esempio in situazioni di donazione indiretta. In questi casi, solo un’indicazione chiara e precisa della causale potrebbe proteggere il contribuente durante un accertamento fiscale, specialmente se emergesse che il beneficiario della donazione non aveva fondi sufficienti per l’acquisto del bene in questione.