ArcelorMittal sarà stata estromessa a breve da Acciaierie d’Italia. Si tratta di una svolta per l’ex Ilva, dato che il governo è pronto a nominare un commissario avviando un’amministrazione straordinaria.
Acciaierie d’Italia, finisce era ArcelorMittal per ex Ilva
Lo stesso assumerà l’incarico di gestire gli impianti, portandola fino al bando di vendita per un partner industriale. Il governo inoltre fornirà un prestito ponte di 320 milioni di euro, sulla base delle normative euro. Una somma che sarà utile per sostenere le spese ordinarie di questo periodo. Una presa di posizione importante, dopo le proteste dei lavoratori. La nomina del commissario, come testimoniato dal video della redazione di TAG24, dovrebbe essere ufficializzata a breve.
Palombella (UILM): “Il commissario verrà nominato nelle prossime ore”
A prendere la parola è stato in primis Rocco Palombella, segretario della UILM:
“Si va verso l’amministrazione straordinaria. Nelle prossime ore verrà nominato un commissario, che assumerà la responsabilità della gestione, della produzione e degli impianti. Sarà un commissario tecnico, che conosce gli impianti e che sarà in grado di avviare il rilancio dello stabilimento attraverso un piano industriale. Questa sera abbiamo ottenuto un risultato: quello di non sentire più Arcelor-Mittal”.
Benaglia (FIM Metalmeccanici CISL): “Adesso bisogna salvare l’azienda”
A dare spiegazioni in merito è stato anche Roberto Benaglia, segretario della FIM Metalmeccanici CISL
“Il governo nominerà nelle prossime ore o giorni un commissario che sarà esperto di siderurgia. In questo momento bisogna mantenere l’azienda attiva. Il commissario preparerà un piano d’attività per evitare gli errori di ArcelorMittal. Siamo molto preoccupati, non sarà facile mettere in piedi un’attività che faccia reddito e riesca a funzionare. L’indotto va protetto. L’azienda è stata tenuta ostaggio di ArcelorMittal ma adesso bisogna salvarla veramente”.
De Palma (FIOM): “I 320 milioni di prestito non bastano”
Secondo Michele De Palma, Segretario FIOM Metalmeccanici CGIL, il prestito del governo però non è sufficiente:
“Ci sono problemi legati alla manutenzione e alla sicurezza degli impianti. Abbiamo chiesto un confronto al governo, oltre che la garanzia della continuità aziendale e produttiva. Questo è un elemento fondamentale per guardare al futuro. Il governo vuole arrivare rapidamente agli investimenti necessari per la manutenzione. I 320 milioni di prestito non bastano dal nostro punto di vista per il rilancio. Adesso bisogna investire sui lavoratori”.