Arriva il bonus IRPEF da 1.200€ per le partite IVA? L’ex bonus Renzi viene riconosciuto ai professionisti autonomi in regime forfettario? Negli ultimi giorni sono arrivate molte domande che sollevano il problema del bonus IRPEF per le partite IVA in regime forfettario. Vediamo insieme cosa dice l’attuale normativa.

Bonus IRPEF – partite IVA

 Riceviamo numerose domande sulle agevolazioni e bonus dedicati alle partite IVA. Al giorno d’oggi, in merito al bonus IRPEF, esiste una grande confusione. Molti dettagli sono emersi dal 2020, quando l’ex bonus Renzi è stato applicato agli stipendi dei lavoratori. Come si legge su money.it, dal punto di vista pratico, per il primo anno il beneficio è stato erogato solo per sei mesi, diventando poi strutturale a partire dal 2015 (art. 1 del D.L. n. 66/2014 dal maggio 2014 a dicembre 2014).

In seguito, l’ex bonus Renzi ha subito diverse cambiamenti fino ad arrivare all’anno in corso. Attualmente, il trattamento integrativo viene riconosciuto in favore dei lavoratori che rientrano nella fascia di reddito compresa tra 8.174 e non oltre 15.000 euro. Tuttavia, è importante notare che il beneficio spetta anche a coloro che rientrano in un reddito che oscilla tra 15.000 e non oltre 28.000 euro, a condizione che risultino delle detrazioni maggiori dell’imposta dovuta.

Come funziona

Quando il bonus IRPEF viene erogato alle partite IVA?

La norma prevede il riconoscimento del diritto al trattamento integrativo condizionato al reddito derivante da lavoro dipendente o da altri redditi assimilati.

A riguardo, si precisa fin da subito che le partite IVA rientrano nella categoria dei lavoratori professionali; pertanto, per il lavoro autonomo non si applica il riconoscimento dell’ex bonus Renzi.

Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 29/E pubblicata il 20 dicembre 2020, ha spiegato che se il contribuente possiede redditi che danno diritto al bonus IRPEF ma produce anche redditi da partita IVA in regime forfettario, in questo caso i redditi confluiscono nel reddito complessivo ai fini del calcolo del bonus IRPEF.

In sostanza, per ottenere il diritto al bonus è necessario verificare la presenza di tre condizioni indispensabili al perfezionamento del trattamento integrativo:

  • la tipologia di reddito prodotto;
  • la presenza di un’eventuale imposta a debito dopo l’applicazione delle detrazioni per lavoro;
  • l’importo del reddito complessivo.

 Le domande più frequenti e relative risposte

 Quando arriva il bonus per le partite IVA? Il bonus ISCRO per le partite IVA viene riconosciuto dall’INPS, a condizione che il contribuente soddisfi i requisiti previsti dall’attuale normativa, a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda.

Come richiedere il bonus Partita IVA 2023? Dal 1° gennaio 2024, il Bonus ISCRO è diventato una misura strutturale; pertanto, possono accedere al beneficio i liberi professionisti titolari di partita IVA che dichiarano un reddito annuale non superiore a 12.000 euro, oltre ad altre condizioni. L’importo mensile del bonus non può essere inferiore a 250 euro e l’importo massimo non può superare gli 800 euro. La domanda per l’accesso al beneficio deve essere presentata entro il 31 ottobre.”

 Quali sono i nuovi aiuti per le partite IVA? Per il 2024, sono previsti diversi aiuti per le partite IVA che si affiancano al bonus ISCRO e riguardano la possibilità di richiedere l’Assegno di inclusione e l’accesso allo strumento di Supporto per la Formazione e il Lavoro.

Come faccio a sapere se mi spetta il bonus Renzi nel 2024? Per avere diritto al bonus IRPEF, è necessario che il contribuente risulti essere titolare di un reddito complessivo per l’anno di riferimento non superiore a 28.000 euro.