La politica italiana si unisce al cordoglio per la dipartita di Alexei Navalny, leader del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica. L’attivista, politico e blogger russo, classe 1976, è deceduto mentre si trovava in carcere a Charp il 16 febbraio 2024, per una presunta “sindrome da morta improvvisa” come riportato dalla versione ufficiale del Cremlino.

Oggi si è tenuta a Roma una manifestazione in ricordo del leader di opposizione anti-Putin, con la partecipazione di numerose cariche politiche tra cui Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

Manifestazione per Navalny a Roma, Raffaella Paita (IV): “Insieme a tutte le forze politiche senza ambiguità, atto di Putin da condannare”

In Campidoglio, insieme ai politici, sono giunti numerosi manifestanti e alcuni di loro hanno rivolto un invito alla Lega, ovvero di “chiedere la fine dell’accordo con Russia Unita”. Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ha dichiarato alle telecamere di TAG24 l’importanza di essere presenti insieme a tutte le forze politiche per esprimere il proprio dissenso per la morte di Navalny, definita dalla stessa “un omicidio per avvelenamento” .

“Innanzitutto è un nostro dovere essere qui” racconta Paita e prosegue “Si è trattato di un’azione feroce da parte del regime putiniano, Italia Viva aveva già deposto dei fiori il giorno stesso in cui abbiamo appreso questa terribile notizia”.

Paita ribadisce “È giusto essere qui insieme a tutti i partiti che senza ambiguità devono condannare quanto accaduto” e conclude sul discorso Navalny: “Questa persona è stata avvelenata e detenuta in carcere in condizioni gravissime. Non c’è dubbio che quell’uccisione sia un fatto che può solo essere attribuito al regime putiniano

Paita (IV) contro Putin: “Invasione all’Ucraina atto intollerabile”

Infine, Paita rispondendo alla domanda del giornalista Michele Lilla, ha confermato la sua più totale vicinanza insieme al partito Italia Viva all’Ucraina, condannando Putin per l’invasione nel territorio opposto.

“Siamo accanto al popolo ucraino come lo siamo stati durante il conflitto. Il sapore dell’invasione fatta all’Ucraina è ancor più intollerabile” e conclude:

C’è uno scontro tra le democrazie liberali e le autocrazie elettorali. Dobbiamo far sì che l’Occidente e la democrazia prevalga nell’interesse complessivo, ed è una grande responsabilità anche da parte dell’Europa.