Quando parliamo di obbligazioni e di titoli di Stato sentiamo dire rendimento e cedola. Qual è la differenza?

Sia la cedola che il rendimento sono espresse in termini percentuali, ma forniscono indicazioni differenti. A volte possono avere lo stesso valore, ma nella maggior parte dei casi le percentuali della cedola e del rendimento sono differenti. In tutti i casi in cui lo Stato emette un titolo di stato deve necessariamente mostrare i differenti valori della cedola e del rendimento.

Scopriamo in questa guida che differenza intercorre tra rendimento e cedola di un titolo di stato o di un’obbligazione. Facciamo un esempio pratico per capire la differenza che intercorre tra cedola e rendimento.

Titoli di Stato: qual è la differenza tra rendimento e cedola?

Tutti i titoli di Stato e le obbligazioni statali devono indicare in sede di emissione il rendimento e la cedola, che corrispondono a valori differenti. Il detentore del bond ha la possibilità di ricevere una remunerazione sotto forma di interessi maturati per tutta la durata del bond (cedola) e ha la possibilità di vedersi rimborsato il capitale nominale alla scadenza o in vaso di disinvestimento anticipato.

Non tutti i titoli obbligazionari hanno le stesse cedole: alcune obbligazioni hanno cedole fisse, altre hanno cedole variabili e altre obbligazioni hanno cedole nulle (obbligazioni zero coupon). La cedola viene esposta sempre al lordo. Per calcolare la cedola basta moltiplicare il valore nominale per il tasso. Il tasso di interesse lordo del bond non tiene conto delle spese sulla cedola. In altre parole, la cedola non è altro che l’interesse che viene corrisposto con una certa periodicità.

Il rendimento netto non è altro che l’interesse che viene corrisposto al detentore del bond con una certa periodicità per tutta la durata del titolo. In altre parole, non è altro che il guadagno effettivo del titolo obbligazionario.

Come calcolare il rendimento di un titolo di stato?

Per poter computare il rendimento di un titolo obbligazionario è necessario utilizzare una determinata formula matematica:

rendimento lordo = (C + K/n) / P x 100.

C è il tasso cedolare, n è il numero di anni del titolo obbligazionario alla scadenza, K è la differenza che intercorre tra il valore nominale e quello di acquisto e P è il prezzo. Per calcolare il rendimento netto è necessario scomputare da quello lordo tutti gli oneri tributari e di gestione.

Per passare dal rendimento lordo a quello netto è necessario sottrarre le seguenti spese fiscali e di gestione:

  • le imposte sulle plusvalenze pari al 12,50%,
  • le commissioni di acquisto pari all’1% del prezzo di emissione,
  • le imposte sulla differenza che intercorre tra il valore di emissione del titolo ed il valore che viene rimborsato,
  • l’aliquota sulla cedola al lordo per procedere al calciolo di quella netta.

Cedola uguale, superiore, inferiore al rendimento

Ci sono tre differenti situazioni che si possono presentare: cedola uguale, superiore ed inferiore al rendimento. Calcolare il rendimento di un titolo obbligazionario è semplice quando il valore di emissione e quello nominale sono uguali. In questo caso il rendimento coincide con la cedola.

Nel caso di obbligazione sotto la pari, il valore nominale del titolo obbligazionario supera il valore di emissione. In questo caso il rendimento supera la cedola.  Si parla di obbligazione sopra la pari quando il valore nominale è inferiore rispetto al valore di acquisto.

Se l’obbligazione ha una scadenza di 5 anni, un valore nominale pari a 100 ed una cedola pari al 4%, il rendimento è pari a: (4 + 5/5) / 97 x 100 = 5,16%, nel caso di obbligazioni sotto la pari. Nel caso di obbligazioni sopra la pari, il rendimento è pari a: (4 + (-5/5) / 103 x 100 = 2,91%.