Cresciuto calcisticamente con la maglia della Lazio, Mario Ielpo si fa le ossa nella sua esperienza a Siena prima di tornare nella Capitale per giocarsi le sue chance con i biancocelesti. La titolarità per il portiere avvocato, che non ha mai abbandonato anche il percorso di studi, arriva con il trasferimento al cagliari. Quella in Sardegna è la sua esperienza più importante dal punto di vista calcistico. Poi, nel 1993, arriva a Milano per vestire la maglia del Milan, club con cui non scende in campo spesso, ma con cui vince di tutto. Per commentare il momento della squadra di Pioli e la delusione arrivata per Monza-Milan, Ielpo è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Monza-Milan, Ielpo a Tag24
Il Milan manca clamorosamente l’aggancio al secondo posto, nella delusione generale del popolo rossonero. La squadra di Pioli stava attraversando un momento di grande forma che l’aveva rilanciata sia in campionato, arrivando a due lunghezze dalla Juventus, che in Europa League. Il 3 a 0 di giovedì scorso contro il Rennes, aveva già messo in cassaforte la qualificazione, e i tifosi erano convinti di potersi divertire anche con la squadra di Palladino. Probabilmente, invece, Pioli deve aver preso sotto gamba la partita e il turnover fatto dal primo minuto lo dimostra. Il risultato? Una squadra che ne esce con le ossa rotte e che fa qualche passo indietro soprattutto dal punto di vista ambientale. Per commentare il posticipo della venticinquesima giornata di campionato, andato in scena di ieri sera, Monza-Milan, Ielpo, che a Milano ha vissuto 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Un passo falso che non ci si aspettava da parte dei rossoneri, visto il momento molto positivo che stavano attraversando. Cosa è mancato nella sfida con il Monza?
“Ho visto un Milan impreparato, credo che questo sia l’aggettivo migliore per fotografare la situazione. Pioli ha scelto di fare un ampio turnover e chi ha sostituito i titolari visti in Europa League, si è dimostrato non pronto in questo momento. Sicuramente incide anche l’aspetto mentale e probabilmente il fatto di aver cambiato così tanti interpreti ha mandato un messaggio sbagliato. Avranno pensato che la partita non era così importante come quelle precedenti”.
Dal punto di vista delle motivazioni però sarebbe dovuta essere una partita molto importante visto che il Milan aveva la possibilità di superare la Juventus per il secondo posto…
“Dopo questa partita penso che la lotta per lo scudetto sia definitivamente chiusa. Mi dispiace, perché giovedì allo stadio c’era di nuovo una bella atmosfera di festa e di gente soddisfatta per il buon momento della squadra, dopo il momento di appannamento vissuto fino a poco tempo fa. Invece ieri si è tornati indietro e questa era una partita molto importante che ti avrebbe permesso di affrontare anche l’Europa League in modo diverso. Il turnover e una strategia simile sarebbe stata più intelligente nei prossimi giorni. Avendo vinto 3 a 0 contro il Rennes la gara di ritorno dovrebbe essere alla portata dei rossoneri. Ieri il Milan avrebbe dovuto mettere punti in cascina, perché andando avanti in Europa League potrebbe pescare il Liverpool e lì sì che si dovrebbero fare ragionamenti diversi”.
Anche perché arrivare in fondo in Europa League, a questo punto, deve essere l’obiettivo stagionale?
“Certo, deve farlo per dare un senso alla stagione e per avere stimoli fino alla fine. Il campionato ormai è abbastanza compromesso, ma in Europa ci sono due squadroni importanti come Liverpool e Bayer Leverkusen e non sarà per niente facile”.
Il futuro di Pioli a questo punto è già segnato?
“Per il futuro di Pioli conterà quello che si farà da qui alla fine della stagione, a partire proprio dall’Europa League. Se andrà bene e sarà convincente anche in campionato, si potrà fare un ragionamento diverso. E’ evidente però che il popolo rossonero, dopo svariati anni, vorrebbe cambiare. Credo sia abbastanza fisiologico. Non è una questione di merito e demerito, ma la volontà di respirare aria nuova. Uno come Ancelotti altrimenti non dovrebbe mai andare via dal Real Madrid e cambiare squadra. Il motivo per cui invece lo fa è proprio questo”.
Secondo te il mister ha preparato male la partita di ieri e ha sbagliato quindi strategia visto il turnover?
“Col senno di poi, dopo la partita, è evidente che qualcosa non ha funzionato. È stato chiaro che quando sono entrati Musah, Giroud e Pulisic, la partita è cambiata in maniera netta. Il Milan era sotto di un uomo e di due gol, ma con loro ha avuto tre o quattro occasioni da rete e ne ha realizzate due. Poi è arrivato il 3 a 2 che ha chiuso la partita. Sono abbastanza sicuro però che se questi calciatori avessero giocato dall’inizio la partita sarebbe andata diversamente”.