La storia di Alexei Navalny è su tutti i giornali dopo la notizia della sua morte. Tra i maggiori oppositori del presidente russo Vladimir Putin, Alexei Navalny era nato il 4 giugno 1976 a Butyn, località rurale nel distretto di Odintsovsky. La famiglia aveva una forte tradizione militare; il padre infatti era ufficiale dell’esercito.

Navalny aveva origini ucraine da parte della nonna e pertanto ha acquisito fin dalla giovane età una buona padronanza ad esprimersi in questa lingua. Navalny si è laureato all’Università russa dell’amicizia tra i popoli nel 1998 e successivamente studia Finanza del governo russo dove ottiene il titolo nel 2001.

È quindi diventato avvocato e in questo periodo ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della politica. Nel 2000 si è iscritto al partito Jabloko, il Partito Democratico Unito Russo, di cui nel 2007 è diventato il leader nell’area di Mosca. Nel 2005 ha deciso di fondare il gruppo giovanile Democrazia Alternativa.

La storia di Alexei Navalny: l’ingresso in politica e i primi attacchi a Putin

In questi anni Navalny ha ottenuto grande popolarità a livello mediatico grazie all’apertura di un suo blog in cui ha avviato la pubblicazione di articoli di denuncia della condotta di vari alti esponenti del governo russo. Tra le varie accuse, Navalny ha preso di mira anche Vladimir Putin, ritenuto di essere il primo responsabile della corruzione nel Paese.

Nel 2011 ha istituito la Fondazione anticorruzione FBK con la quale si è impegnato a pubblicare numerose prove delle irregolarità e della corruzione relative alle alte sfere politiche e istituzionali della Russia.

La sua crescente popolarità ha perciò iniziato a destare preoccupazione al Cremlino. Nel biennio 2011 – 2012 Navalny ha organizzato diverse azioni di protesta contro le elezioni legislative e presidenziali e ha accusato Putin di brogli. Accanto a lui, in molte delle manifestazioni di dissenso c’era Boris Nemtsov, ucciso nel 2015 in circostanze non del tutto chiare tuttora.

Nel 2017 il Governo russo lo ha estromesso dalla corsa alle presidenziali dell’anno successivo con una condanna di frode, ritenuta dallo stesso Navalny una mera manovra politica.

Il 18 maggio 2018 dà nuova vita al partito di opposizione Russia del Futuro, precedentemente istituito da Leonid Volkov.

Dall’avvelenamento alla morte in carcere

Il 20 agosto 2020 Navalny ha accusato un malore a bordo di un aereo decollato dalla Siberia e diretto a Mosca. Dopo un primo ricovero all’ospedale di Omsk dove sarebbe stata volutamente insabbiata la sua diagnosi, Navalny viene trasferito a Berlino dove viene ufficializzato che il malore fosse dovuto ad avvelenamento con un agente nervino.

Alle dimissioni, avvenute solo nel gennaio del 2021, Navalny è tornato in Russia, dove nel frattempo era però stato emesso un ordine di arresto.

L’oppositore è stato così incarcerato in Russia, con una richiesta cumulativa di oltre 30 anni di detenzione, a cui vengono aggiunti successivamente altri 9 anni per appropriazione indebita e oltraggio alla corte.

Nell’agosto del 2023 è arrivata la condanna definitiva a 19 anni di carcere da scontare nel carcere di massima sicurezza della colonia penale di Melechova, a 230 chilometri da Mosca.

Al termine dello stesso anno solare, Navalny è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza IK-3, a quasi 2.000 chilometri da Mosca e oltre il Circolo polare artico, zona in cui si arriva facilmente a -30 °C in inverno. Questo penitenziario è un ex gulag sovietico ed è tuttora noto per le brutali condizioni imposte ai carcerati.

Il suo decesso è sopraggiunto il 16 febbraio 2024. Secondo fonti ufficiali, Navalny sarebbe morto in seguito ad un improvviso malore mentre stava effettuando una passeggiata.

La sua posizione nel conflitto ucraino

Solo un anno fa, Navalny aveva cercato di riassumere il suo pensiero politico circa l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Navalny ha attaccato il Presidente Putin, unico responsabile dell’avvio di questa ingiusta operazione bellica. A sua detta, Putin ha utilizzato pretesti ridicoli e ha tentato fin da subito ma in modo vano di avere l’appoggio di tutto il suo popolo.

L’oppositore ha individuato nella brama di passare alla storia da parte dell’attuale presidente russo come un “conquistatore e collezionista di terre”.

Navalny ha poi esortato ad una cessazione delle ostilità che stanno mietendo migliaia di vittime innocenti, compresi bambini.  La Russia non avrebbe nessuna necessità di annettere altri territori e l’azione di invasione è comunque la modalità più dannosa e distruttiva.