L’Agenzia delle Entrate sta intensificando le sue attività di controllo fiscale inviando una notevole quantità di avvisi bonari ai contribuenti per l’anno d’imposta 2020. Questa iniziativa ha lo scopo di individuare e correggere le discrepanze e le irregolarità nelle dichiarazioni fiscali, coprendo una vasta gamma di redditi, inclusi quelli da lavoro dipendente e autonomo, assimilati, e persino quelli derivanti da locazioni non dichiarate. Gli avvisi bonari rappresentano un’opportunità per i contribuenti di regolarizzare autonomamente la propria situazione fiscale, evitando sanzioni più gravi.
Avvisi bonari Agenzia delle Entrate: cosa sono?
Gli avvisi bonari non sono altro che comunicazioni preventive inviate dall’Agenzia delle Entrate per segnalare incongruenze o omissioni nelle dichiarazioni dei redditi. A differenza delle cartelle esattoriali, che implicano già l’applicazione di sanzioni, gli avvisi bonari offrono la possibilità di correggere eventuali errori prima che si arrivi a conseguenze più serie. Questi avvisi includono dettagli sulle discrepanze riscontrate e forniscono indicazioni su come presentare una dichiarazione integrativa, consentendo inoltre di beneficiare di sanzioni ridotte.
Identificazione e risoluzione delle discrepanze
La ricezione di un avviso bonario è un segnale che l’Agenzia delle Entrate ha identificato una possibile incoerenza tra i dati forniti dal contribuente e quelli a disposizione dell’ente. Queste discrepanze possono riguardare diversi tipi di redditi e situazioni, come il mancato pagamento di imposte su redditi da lavoro dipendente, autonomo, o redditi da locazione. I contribuenti destinatari degli avvisi sono invitati a verificare attentamente le proprie dichiarazioni e, se necessario, a presentare una dichiarazione integrativa per correggere l’errore e pagare le eventuali imposte dovute, beneficiando di condizioni di sanzione agevolate.
Avvisi bonari Agenzia delle Entrate: che fare?
Per affrontare le questioni sollevate dagli avvisi bonari, i contribuenti dispongono di diversi strumenti per interagire con l’Agenzia delle Entrate e chiarire la propria posizione. Tra questi, l’accesso al Cassetto Fiscale online rappresenta un mezzo diretto per consultare i dettagli delle proprie dichiarazioni e degli avvisi ricevuti. Tuttavia, è importante sottolineare che, a causa dell’alto volume di accessi, il sistema potrebbe presentare dei rallentamenti. In caso di difficoltà o per ottenere assistenza specifica, i contribuenti possono avvalersi del supporto telefonico dell’Agenzia o rivolgersi direttamente agli uffici territoriali.
A che servono le lettere di compliance
L’iniziativa degli avvisi bonari si inserisce in un piano più ampio dell’Agenzia delle Entrate volto a promuovere la compliance fiscale e contrastare l’evasione. Con la previsione di invio di milioni di lettere di compliance, l’obiettivo è quello di sensibilizzare i contribuenti sull’importanza di una corretta dichiarazione dei redditi e sulle conseguenze dell’evasione fiscale. Questa strategia ha già dimostrato la sua efficacia, consentendo di recuperare miliardi di euro attraverso le autocorrezioni volontarie da parte dei contribuenti.
Procedura di pagamento e opzioni disponibili
In presenza di un avviso bonario che evidenzia errori o mancati pagamenti, il contribuente ha la possibilità di procedere con il pagamento dell’importo dovuto. Questa azione può essere facilitata dall’utilizzo di strumenti online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, come le applicazioni per il calcolo delle rate e degli interessi, nonché per la generazione dei modelli F24 necessari per il versamento. In determinate situazioni, possono essere concesse condizioni vantaggiose, come la riduzione delle sanzioni o la possibilità di rateizzare il debito.
Come tutelarsi
Alla ricezione di un avviso bonario, è cruciale non ignorarlo e agire tempestivamente. Il primo passo consiste nel verificare le informazioni contenute nell’avviso confrontandole con la propria documentazione fiscale. In caso di discrepanze, il contribuente ha la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa entro i termini specificati nell’avviso, solitamente entro 30 giorni dalla ricezione. Per chi necessita di assistenza o chiarimenti, sono disponibili vari canali, inclusi il supporto telefonico e i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, come il sistema CIVIS per la gestione online delle questioni fiscali.
La cosa importante da tenere a mente è che se l’AdE invia una comunicazione errata, c’è modo per il contribuente di tutelarsi.
Come contestare un avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate
Se un contribuente ritiene che l’avviso bonario ricevuto non sia giustificato, ha il diritto di presentare una istanza di autotutela, richiedendo la revisione o l’annullamento dell’avviso. Questo processo implica la presentazione di documentazione adeguata a sostegno delle proprie argomentazioni. In caso di mancato accordo attraverso le vie amministrative, è possibile ricorrere al tribunale tributario, avvalendosi dell’assistenza di professionisti legali o tributari per cercare una risoluzione del contenzioso.