Il regime forfettario, introdotto in Italia con la legge n. 190 del 2014 e successivamente modificato da varie leggi, rappresenta una delle opzioni fiscali più vantaggiose per professionisti e imprenditori individuali. Con l’obiettivo di semplificare le obbligazioni fiscali e contabili, il regime forfettario offre una tassazione agevolata attraverso una flat tax sul reddito imponibile. Ma, come per ogni regime fiscale, ci sono specifiche condizioni e limiti che determinano l’accessibilità e la permanenza in questo regime. Ecco quali sono le cause di esclusione dal regime forfettario nel 2024.
Regime forfettario 2024: cause di esclusione e condizioni di accesso
Il regime forfettario 2024 si conferma come un’opzione fiscale allettante per le partite IVA individuali, mantenendo sostanzialmente inalterate le modalità di funzionamento rispetto all’anno precedente. L’accesso è consentito ai soggetti con ricavi annui non superiori a 85.000 euro, fornendo così un’ampia fascia di inclusione per piccole imprese e liberi professionisti. Tuttavia, esistono delle specifiche cause di esclusione che necessitano di attenzione:
- Soggetti non residenti in Italia: la residenza fiscale in Italia è un requisito fondamentale per poter aderire al regime.
- Redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30.000 euro nel 2023: questa condizione mira a limitare l’accesso al regime forfettario ai soli soggetti che effettivamente operano come autonomi o imprenditori.
- Spese per il personale superiori a 20.000 euro: un limite posto per enfatizzare la natura “leggera” delle imprese che possono beneficiare di questo regime.
- Partecipazione in società di persone, associazioni o imprese familiari: per evitare abusi e doppie vie di accesso ai benefici fiscali.
- Controllo di società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione: un criterio di esclusione volto a contrastare la frammentazione artificiosa delle attività economiche.
Regime forfettario 2024: ulteriori cause di esclusione
Il regime forfettario prevede anche delle restrizioni specifiche per combattere le cosiddette “false partite IVA“, impedendo l’accesso a chi ha un rapporto prevalente, superiore al 50% del fatturato, con un datore di lavoro con cui si è in relazione di dipendenza nei due anni precedenti. Questo meccanismo mira a garantire che il regime forfettario sia utilizzato effettivamente da chi opera in autonomia e non per eludere altre forme di tassazione e contribuzione più onerose.
Benefici e obblighi del regime forfettario
L’adesione al regime forfettario offre notevoli vantaggi, tra cui l’applicazione di una flat tax al 15% o al 5% per le nuove attività, l’esclusione dal pagamento dell’IVA, e la semplificazione delle modalità di gestione delle spese. Dal 2024, inoltre, vi sarà l’obbligo di adottare la fatturazione elettronica per tutti i forfettari, ad eccezione degli operatori sanitari, per i quali si sta valutando una soluzione che concili privacy e fatturazione elettronica.
Coefficienti di redditività e codici ATECO
Il cuore del regime forfettario risiede nella determinazione del reddito imponibile attraverso l’applicazione dei coefficienti di redditività specifici per ogni codice Ateco. Questi coefficienti, variabili dal 40% all’86% a seconda del settore di attività, influenzano direttamente l’importo dell’imposta dovuta, offrendo una semplificazione notevole ma richiedendo una comprensione accurata per l’ottimizzazione fiscale.
Esempi di coefficienti di redditività
- Industrie alimentari e delle bevande (Codici Ateco 10-11): 40%;
- Commercio al dettaglio (Codici Ateco vari): 40% al 54%;
- Costruzioni e attività immobiliari (Codici Ateco 41-43, 68): 86%;
- Servizi professionali e tecnici (Codici Ateco 64-66, 69-75, 85-88): 78%.
Questi coefficienti rappresentano una percentuale del fatturato che viene considerata come reddito imponibile.
Regime forfettario 2024: come evitare le cause di esclusione
Per massimizzare i benefici del regime forfettario, è cruciale:
- Monitorare i ricavi: mantenere i ricavi entro i limiti stabiliti è fondamentale per garantire la permanenza nel regime.
- Gestione dei Codici Ateco: scegliere accuratamente il codice Ateco e valutare le attività svolte può influenzare significativamente l’imposizione fiscale.
- Ottimizzazione delle spese: sebbene il regime forfettario non preveda la deducibilità delle spese in modo analitico, è possibile fare strategie su investimenti e costi per massimizzare il reddito disponibile.
Obbligo fattura elettronica dal 2024
Dal 2024, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari segna un importante cambio di direzione, con l’obiettivo di migliorare la tracciabilità delle operazioni e semplificare gli adempimenti fiscali. Questo cambiamento richiede una preparazione adeguata e la conoscenza delle procedure specifiche per la fatturazione elettronica.