Le autorità russe hanno comunicato alla madre di Alexsei Navalny la decisione di prolungare le indagini sulla morte del figlio e affermano che, al momento, la “causa della morte è indeterminata”. La portavoce e il presidente della Fondazione anticorruzione Fbk, fondata dal dissidente russo, denunciano il tentativo da parte della autorità russe di prendere tempo per “ripulire le tracce del loro crimine”.

Alla donna, intanto, è stato vietato di vedere la salma del figlio per il terzo giorno consecutivo. Alexsei Navalny è morto, in circostanze ancora da chiarire, lo scorso 16 febbraio mentre era detenuto in una colonia penale in Siberia per scontare una condanna a 19 anni di reclusione

Prolungate le indagini su morte Navalny. Portavoce e presidente Fbk: “Prendono tempo per ripulire tracce del crimine”

Le cause della morte di Alexsei Navaly sono “indeterminate”. E’ questa l’espressione che avrebbero utilizzato le autorità russe per spiegare alla madre del dissidente russo di non essere in grado di chiarire le ragioni che hanno determinato la morte del figlio. Alla donna inoltre non è stato concesso neanche oggi di entrare nell’obitorio per vedere la salma del 49enne.

La sua salma, secondo, quanto riferito dalle autorità russe, si troverebbe all’obitorio dell’ospedale clinico distrettuale di Salekhard, dove questa mattina si sono recati la madre e gli avvocati senza che, però, venisse consentito loro di vedere il corpo del principale oppositore politico di Putin.

A riferirlo è la portavoce di Navalny, Kyra Yarmysh, su X.

“Alla domanda se il corpo di Alexsei fosse lì, i dipendenti non hanno risposto”

ha scritto la Yarmysh che, poi, ha anche rivelato i contenuti di un colloquio avuto dalla madre di Navalny con gli inquirenti russi. Il comitato investigativo che dovrà indagare sulla morte del 49enne avrebbe detto alla donna che l’indagine è stata “prolungata e non è noto per quanto tempo durerà”. Avrebbero, inoltre, dichiarato che la “causa della morte è indeterminata”.

La portavoce del dissidente ha accusato le autorità russe di mentire nel tentativo di perdere tempo, visto che fino a che le indagini non saranno concluse il corpo di Navalny non potrà essere restituito alla famiglia.

“Mentono, prendono tempo e non lo nascondono nemmeno”,

si legge nel tweet della Yarmish.

Dello stesso avviso anche il direttore della Fondazione anti-corruzione (Fbk) fondata da Navalny, Ivan Zhdanov, ha paragonato la proroga del termine per le indagini sulla morte di Alexei Navalny con quanto accaduto dopo l’attentato al politico nell’agosto 2020.

“Ora ai parenti viene detto che il termine per le indagini preliminare da parte del Comitato investigativo è stato prorogato. L’abbiamo già visto dopo l’avvelenamento a Omsk. È chiaro cosa stanno facendo adesso. Ripulire le tracce del loro crimine. Stanno aspettando che l’ondata di odio e di rabbia nei loro confronti si calmi”.

Yulia Navalnaya a Bruxelles per l’incontro con ministri Esteri Ue. Borrell: “Intitolare a Navalny il regime per le sanzioni per i diritti umani”

Oggi intanto Yulia Navalnaya, vedova del dissidente, incontrerà a Bruxelles i ministri degli Esteri Europei.

Il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell ha spiegato che i ministri dell’Ue invieranno un forte messaggio di sostegno ai combattenti per la libertà in Russia e “onoreranno” la memoria di Navalny.

Borrell ha poi annunciato che proporrà di rinominare il regime di sanzione dell’Ue per i diritti umani all’oppositore russo.

“Sarà il regime Navalny per le sanzioni Ue per la tutela dei diritti umani affinché il suo nome sia scritto per sempre nel lavoro per la tutela dei diritti umani”.