I carabinieri della Stazione di Colleferro, Comune alle porte di Roma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di un giovane di 28 anni originario dell’Albania e residente nella località di Segni: è gravemente indiziato di maltrattamenti nei confronti della sua ex fidanzata.
Roma: caso di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti dell’ex
Il giovane uomo è stato raggiunto dalla misura cautelare notificata dai carabinieri di Colleferro. Questa è arrivata nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dagli esperti della Procura di Velletri. Il 28enne di origini albanesi è gravemente indiziato di una serie di atti illeciti e violenti nei confronti dell’ex compagna.
Il Gip ha disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento alla donna. Secondo quanto emerso dalle testimonianze e dalla denuncia di quest’ultima, il giovane avrebbe compiuto maltrattamenti in famiglia e si sarebbe reso responsabile di atti persecutori.
Si tratta, insomma, dell’ennesima ordinanza emessa da un tribunale nei confronti di un uomo per determinati comportamenti che avrebbe avuto nei confronti dell’ex fidanzata, dopo la fine della loro relazione.
Stando a ciò che la presunta vittima ha riferito, il ragazzo di 28 anni non avrebbe accettato il termine e la conclusione della loro storia. Da quel momento avrebbe iniziato a perseguitarla, con tanto di minacce di morte, avvenute tramite messaggi.
La denuncia della donna
La notizia della misura cautelare nei confronti di questo soggetto di 28 anni originario dell’Albania e residente a Segni è arrivata nelle prime ore della mattinata di oggi, lunedì 19 febbraio 2024. È stata riportata da alcuni giornali locali e poi ha iniziato a fare il giro del web e delle testate nazionali.
Non sappiamo però con precisione quando siano avvenuti i fatti. Il giovane uomo che ha ricevuto il divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex fidanzata avrebbe avuto delle condotte nocive, violente e ripetute.
Così il Gip ha emesso nei suoi confronti tale misura. Il 28enne al momento, come dicevamo prima, risulta essere gravemente indiziato per maltrattamenti in famiglia. C’è anche l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex coniuge dopo la fine della loro relazione.
La presunta vittima (parliamo di presunta perché non c’è ancora stato un processo e l’uomo non è ancora stato ritenuto colpevole, ma è solo gravemente indiziato) aveva sporto denuncia alle Forze dell’ordine.
In caserma, la donna aveva raccontato che l’uomo non aveva accettato la fine della loro storia. Così, dopo la rottura, voluta principalmente da lei, il 28enne avrebbe attuato condotte persecutori nei suoi confronti e maltrattamenti.
L’uomo si sarebbe comportato in modo violento nei confronti dell’ex coniuge, forse al fine di convincerla a tornare insieme. Di fronte ai no dell’ex compagna, egli avrebbe comunque continuato, secondo quanto emerso dalle accuse.
Le lesioni e le minacce di morte
La donna ha riferito agli agenti che lui le avrebbe, in primo luogo, procurato lesioni per circa due settimane. Si parla, per essere precisi, di ben 15 giorni. A seguire, le avrebbe inviato tantissimi messaggi sul suo cellulare privato.
In tali messaggi il 28enne di origini albanesi, mandati a qualsiasi ora del giorno e della notte, ci sarebbero state addirittura delle minacce di morte.
Prima di procedere con la misura di divieto di avvicinamento nei confronti della donna, gli investigatori hanno compiuto indagini e operazioni, le quali hanno poi portato chi di dovere a prendere tale decisione.
Come abbiamo precisato poco fa, l’uomo risulta essere gravemente indiziato ed accusato. Con ogni probabilità, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, si troverà in un’Aula di tribunale, dove potrebbe essere effettivamente condannato oppure il contrario, assolto dalle accuse.
Lo scorso venerdì, il 16 febbraio 2024, abbiamo riportato un caso simile avvenuto a Imola: un uomo di 35 anni era stato raggiunto dall’ordinanza di divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex fidanzata, con le accuse di stalking e persecuzioni.
Per l’uomo era scattato anche il braccialetto elettronico a seguito della denuncia presentata dall’ex.