Continuano senza sosta le attività investigative della Procura di Firenze sul caso del crollo del cantiere Esselunga, che ha provocato morti e feriti: secondo gli ultimi aggiornamenti, pare che la trave caduta all’improvviso non fosse ancora stata fissata. La stessa inoltre sarebbe stata consegnata proprio la mattina in cui è avvenuta la tragedia, quella di venerdì 16 febbraio 2024.
Crollo cantiere Esselunga Firenze: cosa sappiamo sulla trave spezzata
Le indagini degli esperti sul crollo del cantiere a Firenze sono partite proprio dalla trave che è venuta giù all’improvviso. Subito gli inquirenti si sono interrogati a proposito del materiale, della progettazione, della posa e della realizzazione di essa.
Oggi il Corriere della Sera, riportano un servizio del Tg regionale dell’Abruzzo, ha parlato di alcune dichiarazioni che avrebbero rilasciato membri di Rdb, azienda abruzzese leader nel settore dei capannoni prefabbricati industriali con tre sedi in Italia, che ha fabbricato proprio la trave.
La società avrebbe affermato che essa sarebbe stata consegnata la mattina stessa di quel tragico venerdì, poco prima del crollo, che si è verificato intorno alle 9.
La trave, in cemento armata e prefabbricata, è centrale in tutta questa vicenda. La società che l’ha prodotta e le ditte che si sono occupate delle operazioni di assemblaggio sono ora sotto i riflettori della Procura del capoluogo toscano.
Uno dei punti principali da chiarire è se la trave fosse stata o meno posizionata al momento del crollo. La società produttrice avrebbe affermato che il fissaggio di questa “non era ancora stato concluso” quando si è verificata la caduta.
L’indagine per omicidio colposo plurimo
La Procura ha già aperto un procedimento penale per crollo colposo e per omicidio colposo plurimo. Al momento non risultano esserci nomi scritti nel registro degli indagati, ma le cose potrebbero presto cambiare.
A perdere la vita in questo ennesimo incidente sul lavoro sono stati cinque operai, travolti dalle macerie. Altri tre, tutti di origine romena, sono rimasti gravemente feriti, alcuni anche in modo grave.
La Polizia giudiziaria ha acquisito e sta continuando ad acquisire carte e documenti delle varie società e delle varie aziende che si stavano occupando del cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga nella periferia nord di Firenze.
I punti da chiarire
Sono tanti e diversi punti sui quali gli investigatori sono chiamati a fare luce. Tra le vicenda è sicuramente una delle più gravi avvenute in questi ultimi anni in Italia. Una tragedia che ha acceso, ancora una volta, i riflettori sul tema degli incidenti e delle morti (evitabili) sul posto di lavoro.
I Vigili del Fuoco e i soccorritori hanno ritrovato sotto le macerie quattro cadaveri e sono ancora in cerca del corpo della quinta vittima, che non è stata ritrovata giorni di distanza.
Lo scorso sabato, in segno di rispetto nei confronti di coloro che hanno perso la vita e delle loro famiglie, a Firenze c’è stato il lutto cittadino e in Toscana quello regionale.
La popolazione è rimasta estremamente sconvolta da quanto accaduto. A proposito della tragedia, giorno dopo giorno, stanno emergendo dettagli di estrema importanza. Ad esempio, è uscita fuori l’indiscrezione secondo cui uno degli operai morti nel cantiere non avrebbe avuto il permesso di soggiorno.
L’uomo, di origini non italiane, secondo tale voce, sarebbe stato un immigrato irregolare sul territorio italiano. Qualora questa ipotesi venisse confermata, è molto probabile che la vittima potrebbe aver lavorato in nero.
Ma lui potrebbe non essere l’unico. Pare che ci fosse un altro operaio irregolare, anche egli deceduto. A tal proposito sono in corso accertamenti.
Le Asl stanno indagando sulle mansioni dei singoli operai che quel giorno si trovavano nel cantiere. In totale erano circa una cinquantina.
Ancora da chiarire inoltre la dinamica di quanto avvenuto la mattina di venerdì scorso. Per il momento sappiamo che la trave in cemento armato è crollata intorno alle 9 e ha provocato, a cascata, la caduta di altre strutture.