Nel sud delle Filippine sei soldati sono stati uccisi durante un’operazione per catturare miliziani islamici sospettati di aver attaccato dei cattolici durante una messa.
Gli scontri e le tensioni si sono verificate nella giungla vicino alla città di Munai, sull’isola di Mindanao, e hanno visto la morte anche di un miliziano. Questo episodio evidenzia la persistente instabilità nella regione a causa delle attività di gruppi armati islamici come Dawlah, che hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico e continuano a perpetrare attacchi contro obiettivi civili e militari.
Filippine, scontri e tensioni contro i miliziani islamici: 6 morti
I sei militari filippini, vittime dello scontro, erano impegnati nel combattere il gruppo Dawlah, una delle molte fazioni musulmane armate che hanno dichiarato la loro devozione allo Stato Islamico: quattro, invece, sono rimasti feriti.
Sappiamo che questo gruppo è stato accusato più volte per diversi attacchi terroristici, inclusi quelli contro autobus, chiese cattoliche e mercati pubblici, che hanno causato la morte di civili innocenti e soldati. È stata confermata anche la morte di un miliziano islamico durante l’operazione.
Instabilità persistente a sud delle Filippine
Nonostante nel 2014 sia stato siglato l’accordo di pace tra il governo filippino e il più grande gruppo ribelle musulmano, il Moro Islamic Liberation Front, persistono gruppi più piccoli di combattenti musulmani che si oppongono all’accordo e continuano a pianificare attacchi violenti. Questi gruppi, tra cui i miliziani legati all’Isis, rappresentano una minaccia costante per la sicurezza e la stabilità della regione. Spesso è in pericolo la vita dei civili e quella delle forze di sicurezza. Scopri uno dei più recenti attacchi Isis ai civili di Istanbul.