EigenLayer ha in pratica introdotto il concetto di restaking nella finanza decentralizzata. Sino al suo avvento, lo staking su Ethereum presentava alcune problematiche di non poco conto. La prima delle quali rappresentata dal fatto che il deposito dei token per il Proof-of-Stake equivaleva in pratica al loro blocco e alla pratica impossibilità di poter sfruttare eventuali occasioni proposte di volta in volta da altre da altre catene.

Con EigenLayer questo difetto è stato corretto, permettendo non solo di diversificare le ricompense, ma anche di rafforzare la rete con il Liquid Staking. Il TVL (Total Value Locked) che caratterizza il protocollo, pari ad oltre 963mila ETH al momento, va quindi a rafforzare la Ethereum Virtual Machine e il suo ecosistema.  

EigenLayer: cos’è e a cosa serve

EigenLayer è un protocollo estremamente innovativo lanciato sulla Ethereum Virtual Machine, con un preciso intento: dare una risposta alle problematiche connesse con lo staking. Grazie alle soluzioni tecnologiche proposte, EigenLayer va in pratica a rafforzare l’infrastruttura di staking della EVM, oltre a renderla più sicura.

Per riuscire nell’intento, EigenLayer permette agli staker di disporre comunque degli ETH depositati e utilizzarli in altre infrastrutture. Di conseguenza, il protocollo non rafforza solo l’ecosistema di Ethereum, ma la criptosfera in generale.

Il primo vantaggio garantito agli utenti consiste nella riduzione della quantità di capitale necessario per lo staking su Ethereum. Un vantaggio cui si aggiunge quello relativo al rafforzamento delle garanzie fiduciarie per ogni applicazione decentralizzata lanciata sulla blockchain. In pratica, per effetto di questa impostazione gli altri servizi decentralizzati sviluppati sulla EVM non hanno alcuna necessità di varare sistemi di sicurezza indipendenti.

Come funziona EigenLayer?

Il meccanismo su cui si fonda EigenLayer e che ne sospinto la notorietà, è il restaking. Il processo che lo compone è formato da varie fasi, le seguenti:

  1. il deposito degli asset per lo staking da parte degli utenti interessati. I coin in questione possono essere ETH oppure Liquid Staking Token (LST), ad esempio come stETH, rETH o cbETH. Questo primo passo ha luogo sulla blockchain di Ethereum, tramite l’applicazione EigenLayer;
  2. adesione a EigenLayer, da parte di coloro che hanno proceduto allo staking. Per farlo possono aderire ai relativi smart contract che sono stati implementati al suo interno. Da questo momento ha inizio il vero e proprio restaking;
  3. protezione dei servizi, che è reso possibile sulle dApp e sui servizi presenti sull’ecosistema Ethereum dagli Active Validator Services (AVS). Ne consegue una diversificazione dell’investimento operato dagli staker, con un aumento potenziale dei guadagni possibili. In particolare, è proprio l’architettura di rete a rendere possibile una contemporanea presenza su più pool di sicurezza da parte loro. Ne deriva non solo un abbattimento della soglia di ingresso e dell’esposizione finanziaria necessaria, ma anche un aumento in termini di sicurezza complessiva del network:
  4. delega in favore degli operatori, un altro punto saliente nel funzionamento di EigenLayer. In pratica, gli staker hanno facoltà di delegare le proprie mansioni agli operatori di nodo, i quali sono solitamente muniti delle necessarie competenze per poter gestire al meglio il processo di restaking. Grazie ad esse possono decidere per opzioni di staking specifiche e più redditizie.

Un altro servizio proposto da EigenLayer è EigenDA. Si tratta di un servizio decentralizzato per la messa a disposizione di dati, creato da EigenLabs e integrato con la blockchain Ethereum. Il suo principale obiettivo è riuscire ad assicurare un’archiviazione sicura dei dati sicura e scalabile.

Per funzionare al meglio, EigenLayer si avvale di una serie di contratti intelligenti. Tra di essi, in particolare, Strategy Manager e EigenPod. In tal modo è possibile gestire al meglio il restaking nativo e altre operazioni importanti, in modo da regolarizzare il funzionamento della catena.

Inoltre, il protocollo presenta una serie di misure di sicurezza congegnate per evitare qualsiasi genere di problema. Ad esempio, i prelievi sono posticipati di sette giorni rispetto al momento della richiesta effettiva.

Prospettive per il futuro

EigenLayer ha calamitato immediatamente grande attenzione proprio per l’obiettivo che si propone, ovvero il rafforzamento dell’infrastruttura di staking di Ethereum. Le risposte fornite riescono a delineare un modello non solo versatile, ma anche estremamente sicuro per l’allocazione degli asset. Chi partecipa al sistema delineato apportando maggiore sicurezza alla rete viene ricompensato con premi più significativi.

Da sottolineare come all’interno del sistema non sia previsto un token. Nonostante le voci che hanno girato ripetutamente nel corso degli ultimi mesi, al momento ancora non si hanno notizie sul lancio di un possibile airdrop. Non è comunque escluso che possa avvenire nell’immediato futuro, andando ad arricchirne l’ecosistema.