Dalla vittoria al Mondiale 2006 fino all’ultima esperienza da allenatore in Cina. Marcello Lippi, ex ct della Nazionale Italiana è tornato a parlare della sua carriere a Che Tempo Che Fa sul Nove in occasione del docu-film ‘Adesso vinco io‘ dedicato alla sua carriera.
Lippi riparla del Mondiale 2006
Marcello Lippi torna a parlare della sua carriera e dice di aver avuto la fortuna di avere giocatori bravi, fondamentali a sua detta per vincere. Lippi racconta che prima di ogni manifestazione motivava i suoi giocatori. Un passaggio fondamentale: secondo l’ex allenatore di Viareggio i calciatori devono pensare alla vittoria, non alla partecipazione.
Sui Mondiali del 2006 Lippi dice di aver sempre creduto nella vittoria e di aver sempre cercato di trasmettere ai suoi giocatori questa mentalità. La Nazionale del 2006, spiega l’allenatore, era convinta di poter vincere quella competizione:
Io ero convintissimo e ho cercato di convincerli tutti e ci sono riuscito. Dico sempre che ho avuto due cose straordinarie nella mia vita: la mia famiglia e la Coppa del Mondo vinta in Germania. La scelta di inserire quattro attaccanti contro la Germania? In quel momento la squadra era forte e in forma, avevamo una difesa in cui non passava neanche una nocciolina. Allora ho rischiato e ho messo quattro attaccanti… e vediamo chi la vince
Segue un elogio a Zinedine Zidane che in quella finale di luglio 2006 si fece espellere per una testata al difensore italiano Marco Materazzi.
L’esperienza in Cina
Spazio anche alla carriera in Cina. Lippi si è dimesso dalla Nazionale Italia dopo una sfortunata seconda esperienza ed è andato in Estremo Oriente qualche anno dopo. Il tecnico ha detto che con gli azzurri si è tolto tantissime soddisfazioni. Sull’esperienza in Cina come allenatore, Lippi ammette di aver accettato quell’offerta soprattutto per l’ingaggio. Anche lì non è mancata la voglia di vincere:
“Il Guangzhou era una delle migliori squadre cinesi, la realtà è che poi abbiamo vinto 3 scudetti e la Coppa d’Asia. Onestamente però ci sono andato perché l’offerta economica era eccezionale”