In presenza di un lutto, le complicazioni burocratiche sembrano non avere fine, spesso aggravando una situazione già emotivamente delicata e il precario equilibrio tra coloro chiamati a ereditare. Tra le prime questioni da affrontare c’è il funerale, non solo un evento tragico, ma anche un impegno finanziario considerevole. Se il primo aspetto può essere inevitabile, per quanto riguarda il costo è importante sapere in anticipo chi è tenuto a pagare.
Chi deve pagare il funerale di un parente?
Le normative successorie sono chiare: tutti i debiti del defunto, compresi quelli relativi al funerale, ricadono sugli eredi. Ciò implica che solo gli eredi sono responsabili del pagamento del funerale, anche se ciò può comportare notevoli complicazioni pratiche. Gli eredi, infatti, acquisiscono tale status solo dopo aver accettato l’eredità e hanno ben 10 anni di tempo per farlo. Di conseguenza, durante questo periodo non possono essere obbligati a coprire le spese funebri.
Tuttavia, è ovvio che attendere 10 anni prima di dare sepoltura al defunto non sia praticabile, quindi, dal punto di vista pratico, la spesa del funerale grava sui chiamati all’eredità. In teoria, ciascuno di loro potrebbe decidere se pagare o meno il funerale, tenendo presente che se uno di loro anticipa la spesa, dovrà essere rimborsato dagli eredi. In dettaglio, se chi è chiamato all’eredità paga integralmente il funerale e poi rifiuta l’eredità, deve essere rimborsato integralmente.
La ripartizione delle spese funebri tra gli eredi segue sempre le norme successorie; quindi, il costo del funerale deve essere diviso tra gli eredi in base alle quote ereditarie di ciascuno di essi. Il principio è lo stesso sia nel caso in cui i chiamati decidano di suddividersi immediatamente la spesa in previsione dell’accettazione, sia per quanto riguarda il rimborso.
Tuttavia, quando solo alcuni dei chiamati all’eredità si occupano del pagamento per poi richiedere giustamente il rimborso, è importante considerare anche l’entità della spesa. Servizi particolarmente costosi che comportano spese eccessive, superiori al necessario, devono essere concordati preventivamente; in caso contrario, chi li ha selezionati e pagati non può pretendere alcun rimborso.
Il funerale deve essere pagato con i soldi del defunto o degli eredi?
In generale, per coprire le spese del funerale è possibile utilizzare sia i fondi personali dei chiamati all’eredità che una porzione del patrimonio del defunto. Solitamente, la seconda opzione è la scelta più pratica, specialmente per agevolare la futura suddivisione, evitando potenziali complicazioni riguardo al rimborso da parte di chi ha anticipato i costi. Tuttavia, quest’ultimo è tenuto a rimborsare gli eredi personalmente per la parte delle spese che eccede, nel caso di scelte considerate eccessive.
È da considerare, però, che i tempi per la gestione del funerale sono spesso limitati, rendendo difficile l’utilizzo del patrimonio del defunto. Inoltre, è importante sottolineare che attingere dal patrimonio del defunto non implica automaticamente l’accettazione dell’eredità; tale scelta è motivata da un obbligo morale, ancor prima che giuridico. In situazioni di impossibilità, è possibile ricorrere ai funerali di povertà, completamente gratuiti, o ai funerali sociali, a tariffe notevolmente ridotte. Ovviamente, queste alternative sono praticabili solo se il defunto non ha lasciato un patrimonio idoneo a coprire le spese; in caso contrario:
- I costi funebri devono essere sostenuti dal patrimonio del defunto stesso;
- Gli eredi, accettando l’eredità, sono tenuti a contribuire al pagamento del funerale in proporzione alla loro quota.
Cosa succede se nessuno vuole accollarsi le spese?
Se un erede rifiuta l’eredità, è esentato dal sostenere le spese funerarie del defunto: infatti, in base all’articolo 752 del codice civile, i coeredi sono tenuti a contribuire reciprocamente al pagamento dei debiti e degli oneri ereditari in rapporto alle loro quote di eredità.
La Corte di Cassazione, attraverso la sentenza 28/2002, ha poi precisato che le spese per le onoranze funebri del defunto sono da considerarsi tra gli oneri ereditari, ovvero quei gravami che derivano dall’apertura della successione e ricadono sugli eredi a causa dell’acquisizione dell’eredità, contribuendo a formare il passivo ereditario, composto sia dai debiti del defunto che da quelli dell’eredità.
Dunque, mediante la rinuncia all’eredità, che comporta la decisione di non assumere il ruolo di eredi, non solo si evita di dover restituire eventuali debiti contratti dal defunto in vita, ma si viene anche esentati dall’obbligo di coprire le spese del suo funerale.
Chi paga dunque il funerale se non ci sono eredi e se il defunto è nullatenente? In questo specifico caso, ad accollarsi le spese funebri sarà il Comune di residenza del defunto.