Più partite in una sola. La Roma all’Olimpico raggiunge gli ottavi di Europa League grazie ad una prestazione sensazionale di Mile Svilar. Miglior uomo in campo capace non solo di reggere il confronto con la squadra olandese nei minuti di gioco a disposizione, ma anche ai calci di rigore. Lì, si è consumata la vera meraviglia. Qui la cronaca della partita.
ROMA-FEYENOORD (1-1 dcr 5-3) PAGELLE: Svilar-meraviglia. Regala gli ottavi di EL alla Roma
SVILAR 8: tra le certezze in campo ci sono le sue uscite e le sue parate nei 120 minuti e oltre. Due parate che sanno di ottavi. Molti gli sbagli in campo, molto pochi tra i pali.
SPINAZZOLA 6: lungo la fascia inventa, allunga, crossa e ci crede fino all’ultimo istante, fino all’ultimo centimetro di linea di fondo disponibile. Il secondo tempo è annebbiato però dalla stanchezza. ANGELINO 6,5 (105′): gioca in maniera semplice ed intelligente ma i suoi cross sono sprecati nella frazione di gioco in cui entra.
LLORENTE 5: esce dal campo con l’ambulanza dopo un testa a testa con un avversario. Non è né determinante né rassicurante averlo tra i quattro della difesa. NDICKA 6 (84′): torna dalla Coppa d’Africa ma non sembra per nulla disorientato dal nuovo gioco di De Rossi. La sua freddezza non basta per portare a casa il risultato entro i 120 minuti di gioco.
MANCINI 6: la difesa è affidata alle sue capacità di inserimento e di visione di gioco. Nonostante nel secondo tempo si spegne insieme alla squadra è uno dei pochi che prova a creare e a crederci fino alla fine.
KARSDORP 5: manca di velocità, ritmo e precisione. Un altro mondo rispetto alla squadra. Il mister non ha dubbi: il primo cambio è il suo. Ennesima partita insufficiente. CELIK 5,5 (67′): non ragiona con il gruppo e si perde sui piedi la palla anche quando c’è bisogno di arrivare al risultato. Troppa individualità insensata.
PELLEGRINI 7: è la partita della conferma. Oltre il gol il capitano mostra una delle sue migliori prestazioni della stagione. Fa vedere ferocia e tenacia in campo, parte dal fondo e ripulisce tutti i palloni da vero capitano. AOUAR 6 (70′): il contrasto non lo spaventa, non cede e non tentenna.
PARADES 6: questa sera all’Olimpico la sua regia ha funzionato a luci ad intermittenza, salva un occasione pericolosa del Feyenoord nell’area giallorossa e ha il guizzo giusto per tenere il risultato. Segna il primo gol e da la carica giusta
CRISTANTE 6: tra i 3 centrocampisti è quello che sbaglia di più: passaggi troppo corti e poco penetranti. Raggiunge la sufficienza perché nonostante i crampi, il suo lo fa.
EL SHAARAWY 5,5: non è certo la sua miglior prestazione ma entra sin dal 1′ minuto con l’intenzione di dare profondità e velocità alla sua armata. Secondo tempo tante situazioni create, poca resa. ZALEWSKI 4,5 (91′): al 116′ e al 119′ spreca due occasioni d’oro. La prima scivolando nell’area di rigore la seconda non raggiungendo il pallone parato da Wellenreuther su tiro di Lukaku.
LUKAKU 4,5: quarantacinque minuti giocati in penombra ma rientra in campo con la determinazione di uno che sa che può ancora dare tanto alla squadra. La sensazione che segni da un minuto all’altro c’è ma non si concretizza mai. Sbagliato anche il rigore, non rimane che tanta amarezza in bocca.
DYBALA 5,5: il primo tempo è un presente-assente. Sembra stanco e poco lucido. E’ l’uomo che in campo subisce più falli e che, nonostante la sua rinomata fantasia, poche sono le occasioni creative.