La SocialFi è un’altra delle tendenza che stanno emergendo in ambito blockchain. Le problematiche poste dai social media centralizzati sono molto serie e hanno spinto questo settore a prendersene carico. Tra i progetti che si sono segnalati in tal senso c’è anche Post.Tech, una piattaforma in rapida crescita in questo particolare ambito.
A spingerne la crescita un sapiente mix tra social media e opportunità finanziarie. I suoi utenti, infatti, hanno la possibilità di tokenizzare i propri profili e post, oltre a poter acquistare e vendere azioni di profili sociali. Inoltre possono prendere parte ad attività remunerative come quelle prospettate dalle campagne di airdrop.
Le funzioni messe in campo, a partire dai canali privati dedicati alla discussione, riescono a rivelarsi non solo in grado di esprimere un’elevata socialità, ma anche di permettere agli interessati una più congrua remunerazione dei propri contenuti.
Post.Tech: cos’è e cosa si propone
Lanciata su Arbitrum, Post.Tech è una piattaforma dedicata al social networking in grande crescita, in termini di influenza e redditività. La sua crescita è stata talmente impetuosa da porla in aperta concorrenza con Friend.Tech nello stesso spazio della SocialFi.
Anche Post.Tech va a fondere al meglio gli elementi tipici del social networking con le nuove opportunità di remunerazione garantite dalla finanza decentralizzata. Gli utenti possono fare leva su una serie di funzioni effettivamente innovative, a partire da quella che consente la compravendita di quote relative ai profili social. E, ancora, possono prendere parte alle discussioni che avvengono sui canali privati, oltre a poter trasformare i post in asset negoziabili.
Le attività condotte al suo interno, quindi, sono in grado di configurarsi alla stregua di un vero e proprio investimento. In tal modo fornisce una risposta alle problematiche evidenziate dai social media centralizzati, a partire dalla remunerazione insufficiente dei contenuti e dall’impossibilità di averne il pieno possesso.
Come funziona Post.Tech?
Il funzionamento di Post.Tech fa leva naturalmente sull’iscrizione degli utenti. Una volta aperti i propri profili, gli stessi sono in grado di tokenizzare gli stessi in modo da renderli negoziabili. Per farlo basta consentire agli altri utenti di fare compravendita di azioni sulla base del loro valore futuro.
Oltre ai profili è possibile adottare lo stesso modus operandi coi singoli post. Nel caso in cui riescono ad attrarre sguardi interessati e guadagnare in termini di popolarità possono permettere una remunerazione che è momento sconosciuta sui social media centralizzati, se si fa eccezione per gli influencer.
Altra possibile fonte di introiti è poi rappresentata dai canali di discussione privati. La presenza di spazi accoglienti in cui conversare delle tematiche di interesse comune stanno attraendo molti utenti e, in particolare, i creatori di contenuti di qualità.
In pratica, proprio grazie a questo mondo di funzionare Post.Tech riesce ad aggiungere un livello finanziario al social networking. Ancora più apprezzabile in considerazione del fatto che l’ambiente centralizzato che va ad offrire si rivela ideale per il totale controllo dei contenuti da parte dei loro creatori.
Quali sono le differenze con Friend.Tech?
Abbiamo già ricordato come Post.Tech si proponga come alternativa a Friends.Tech, andando a posizionarsi nella stessa nicchia di mercato. Ma quali sono le reali differenze tra le due piattaforme?
La prima è da individuare nella tecnologia sottostante: se Friend.Tech fa leva su Base Layer 2 di Coinbase, assicurandosi un elevato livello di scalabilità e sicurezza, Post.Tech utilizza invece Arbitrum, le cui caratteristiche peculiari sono velocità ed efficienza economica.
Per quanto concerne le caratteristiche, Post.Tech si segnala per l’interfaccia utente, ricalcata sul modello di X, ex Twitter. Si dimostra quindi più amichevole rispetto all’altra piattaforma, che si configura alla stregua di app per la messaggistica privata.
Il modello finanziario di Friend.Tech è però più maturo, tanto da riuscire a generare entrate per 14 milioni di dollari in termini di commissioni di protocollo. Molto di più rispetto al meno di un milione di entrate collezionate da Post.Tech nel corso della sua breve navigazione.
Infine, occorre sottolineare il maggior livello di trasparenza di Friend.Tech, di cui si conosce il team dei fondatori. Al contrario, di Post.Tech non si hanno informazioni in tal senso. Trattandosi di social networking una lacuna cui sarebbe il caso di porre riparo.