Le giovanili con la maglia della Lazio, il club che ha segnato tutta la sua carriera. Dopo un paio di esperienze in prestito, al Siena prima e alla Sanremese poi, Massimo Piscedda è tornato nella Capitale per giocarsi le sue chance con la prima squadra. 97 presenze e 1 rete in campionato per l’ex difensore che a Roma ha lasciato il cuore. Un ambiente a cui è rimasto legato e una squadra di cui è rimasto tifoso. Poi la carriera da allenatore, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Per commentare il momento dei biancocelesti e la sfida di oggi, Lazio-Bologna, Piscedda è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Bologna, Piscedda a Tag24

Sdegno, delusione, nervosismo e tanta rabbia. La sconfitta arrivata contro il Bologna è un boccone troppo amaro da mandare giù in casa Lazio. La società è fuorisa e ha deciso di indire il silenzio stampa per evitare anche a mister Sarri di commentare il match. La gestione arbitrale di Maresca non è piaciuta al club, al mister e al direttore sportivo, che già al termine del primo tempo lo avevano fatto presente al direttore di gara. Il mancato secondo giallo a Fabbian, per lo step on foot su Isaksen ha determinato le sorti della gara. Ma una riflessione più approfondita va fatta anche sui biancocelesti, che in vantaggio e in pieno controllo del match, hanno buttato la partita con l’errore commesso da Provedel e Luis Alberto. Per commentare Lazio-Bologna, Piscedda, che nella Capitale ha scritto la pagina più importante della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il silenzio stampa per la gestione arbitrale durante il match tra Lazio e Bologna. Tu che ne pensi, come hai visto la squadra di Sarri?

“Sono stato allo stadio e non mi sembra ci siano state grosse sviste arbitrali sinceramente. La Lazio ha giocato una buona gara, ma se l’è complicata da sola e si è consegnata al Bologna per assurdi dogmi che non comprendo. Bisogna tralasciare il fatto che il portiere debba sempre iniziare l’azione dal basso. Non sempre è possibile e a volte, quando vedi che la squadra avversaria ti chiude ogni spazio, devi comprendere che devi cominciare l’azione in modo diverso. In quel modo invece i biancocelesti hanno riaperto la partita e la squadra di Thiago Motta ha ritrovato coraggio. Senza quell’episodio non avrebbe mai ripreso in mano un match che era completamente nelle mani della Lazio”.

Però nel primo tempo si è rivista un’ottima Lazio, con trame di gioco interessanti. Si può ripartire da qui?

“Ma sì, la Lazio è una squadra che sa giocare a calcio. Però non si deve complicare la vita facendo cose stupide. Giocatori di quel livello dovrebbero gestire al meglio determinate situazioni e capire che ci sono dei momenti della partita in cui non si possono commettere errori. Tutto lì. regalare le partite non può essere contemplato. E prendersela con l’arbitro non ha senso”.

All’arbitro si contesta soprattutto il mancato secondo giallo a Fabbian…

“Ma io dagli arbitri non mi sono mai aspettato niente e non mi aspetterò mai niente. Sono convinto che se la Lazio non si fosse complicata la partita da sola, l’avrebbe vinta, a dispetto di Maresca. Questo è il punto. Non ha fatto cose tanto rilevanti da poter decidere la vittoria del Bologna”.

Ennesimo scontro diretto prso dalla squadra di Sarri. Quanto si complica ora la corsa Champions?

“Noi siamo umorali e settimana dopo settimana cambiamo quelli che sono i nostri giudizi. Io penso che la Lazio tenterà fino alla fine di raggiungere il quarto posto. Gli inciampi ci sono per tutti, per i biancocelesti e per ogni altra squadra. Sperando che possano arrivare anche per le altre formazioni, la squadra di Sarri non dovrà far altro che aspettarli e approfittarne”.

Possibile che nel calcio moderno il calcio debba sempre partire da dietro, senza rendersi conto che questo induce troppo spesso la difesa a sbagliare?

“Questi sono i dogmi degli allenatori teorici, che non hanno un vissuto di campo. Dovrebbero invece capire e comprendere tutto ciò che può accadere durante una gara. Invece per loro quello è il verbo. In campo poi ci vanno sempre i giocatori e anche loro devono capire che quando sei pressato non puoi chiedere la palla. Luis Alberto aveva due giocatori addosso e ha gestito male il passaggio di Provedel. Il portiere invece quando vede che il mago è pressato, anzichè dargli la palla, dovrebbe dare una bella pedata e mandare la palla oltre il centrocampo. Mi sembra talmente semplice, che è assurdo anche da commentare. Il calcio moderno? Quello non è calcio moderno, è il modo perfetto per prendere gol”.