In occasione dell’Angelus di domenica 18 febbraio 2024 Papa Francesco ha accolto i trattori in piazza San Pietro a Roma, benedicendo i mezzi diventati il simbolo della protesta degli agricoltori, insieme alla mucca Ecorlina,. Il santo Padre poi ha rivolto un accorato appello per fermare le guerre e ha proposto una riflessione sui vizi e le passioni da combattere in tempo di Quaresima.
Angelus Papa Francesco: la benedizione dei trattori e la mucca Ercolina in piazza San Pietro
La protesta degli agricoltori non si ferma e domenica 18 febbraio 2024 arriva in piazza San Pietro a Roma in occasione del consueto appuntamento con l’Angelus del Papa. Una rappresentanza dei lavoratori del settore agricolo si trova in piazza per assistere all’omelia del Papa.
Insieme a loro è presente anche un altro simbolo della rivolta pacifica, la mucca Ercolina. A Papa Bergoglio i lavoratori hanno inviato in dono un trattore.
Insieme all’omaggio è stata scritta una lettera:
“Caro Pontefice, con infinita gratitudine la ringraziamo per averci dato la possibilità di portare la nostra voce e la nostra presenza nella tua Santa Casa. “Da settimane, con orgoglio e tenacia, stiamo manifestando affinché gli organi di governo e i cittadini ascoltino la nostra proposta di riforma del settore agricolo. Siamo profondamente preoccupati per le sorti della agricoltura, il Governo deve darci risposte concrete, non possiamo più aspettare. Le generazioni future non possono più aspettare. L’uomo non è padrone delle nostre amate terre, ma solo il loro custode. La terra è fonte di vita, ma noi agricoltori siamo colpiti continuamente da politiche economiche e agrarie non adeguate, speculative ed inique. La nostra voce non si fermerà. Percorreremo le strade del dialogo e della perseveranza con dignità e convinzione per arrivare e traguardi concreti. Con immensa gratitudine la ringraziamo Santo Padre per averci accolti e invochiamo il suo sostegno e la sua benedizione. Le doniamo un trattore, simbolo della nostra fatica” conclude la lettera.
L’appello di Papa Francesco per fermare le guerre e la riflessione sui vizi in tempo di Quaresima
Dopo aver espresso la sua solidarietà agli agricoltori in protesta, Papa Francesco lancia un accorato appello affinché le guerre cessino e l’uomo metta fine ai conflitti che stanno mettendo in ginocchio il pianeta. Una richiesta sentita e forte, per fermare le armi soprattutto in Sudan, Mozambico, Ucraina e Medio Oriente.
“Ovunque si combatte le popolazioni sono stanche della guerra, ovunque si combatte la guerra è inutile e inconcludente”.
A proposito del tempo di Quaresima, sulla necessità di fuggire dai vizi e dalle passioni che “ci sbranano il cuore”, seducendosi e lasciandoci poi vuoti, il Vicario di Roma, durante l’omelia ha detto:
“Possiamo dare dei nomi a queste “bestie” dell’anima: i vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un continuo bisogno di conferme e di protagonismo. Sono come bestie “selvatiche” e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano la libertà. E la Quaresima ci aiuta ad entrare nel deserto interiore per correggere queste cose”.
Il Santo Padre, sulla necessità di impiegare le forze nel non cedere ai vizi, poi ha aggiunto:
“Mentre le tentazioni ci dilaniano, le buone ispirazioni divine ci unificano e ci fanno entrare nell’armonia: acquietano il cuore, infondono il gusto di Cristo, “il sapore del Cielo”. E per cogliere l’ispirazione di Dio e capire bene, ci vuole entrare nel silenzio, nella preghiera”.