Anche Aptos ha deciso di dare vita ad un suo smartphone Web3. Come già fatto da Solana, la rete blockchain Layer-1 ha annunciato qualche giorno fa l’avvio della produzione di uno smartphone dal prezzo accessibile progettato nel preciso intento di “sbloccare l’economia digitale per gli utenti”.
L’intento dell’operazione sembra abbastanza evidente: allargare l’ecosistema Aptos e farne un vero e proprio punto di riferimento per un maggior numero di persone interessate alla finanza decentralizzata (DeFi).
Aptos lancerà il suo Jumbo Phone, sui mercati emergenti
Il 15 febbraio Aptos ha annunciato l’alleanza con Jambo Technology, un’azienda tecnologica africana non molto conosciuta. Oggetto di questa collaborazione la produzione di JamboPhone, uno smartphone che rappresenta negli intenti la chiave di volta per migliorare l’accesso al Web3 nei mercati emergenti.
Il dispositivo è stato presentato alla stregua di uno smartphone dal prezzo accessibile, il quale è stato espressamente ideato al fine facilitare l’accesso all’economia digitale per gli utenti. Già disponibile in più di 40 Paesi, sarà venduto in Africa, Sud-est asiatico e America Latina al prezzo di 99 dollari.
Jambo Phone è stato lanciato completo di applicazioni preinstallate, a partire dal wallet Petra Aptos e dalla Jambo App. Quest’ultima è in grado di offrire un’esperienza Web3 caratterizzata da finanza decentralizzata, giochi e una suite di strumenti di apprendimento.
L’operazione è stata impostata anche come risposta ad un trend ormai evidente: i mercati emergenti stanno mostrando una ricettività maggiore nei confronti degli asset virtuali rispetto alla parte del mondo più avanzata. Un trend favorito in particolare dalla necessità di fronteggiare livelli inflattivi elevatissimi e dare risposte ai cosiddetti “unbanking”. Con quest’ultima definizione si indicano i miliardi di persone che non hanno a disposizione strumenti finanziari per la gestione del proprio patrimonio. Una categoria di persone cui Satoshi Nakamoto si è proposto di garantire l’inclusione tramite Bitcoin.
Una risposta a Solana? Non proprio
L’operazione architettata da Aptos sembra trarre le sue mosse da Saga, lo smartphone Web3 lanciato da Solana. La somiglianza tra i due prodotti, però, esiste soltanto da un punto di vista tecnologico. La valenza ideologica è invece completamente opposta.
Lo smartphone di Solana, infatti, è stato lanciato sul mercato al prezzo di mille dollari. Dopo il flop iniziale il suo prezzo è quindi sceso a 450 dollari, che sono comunque un livello di spesa enormemente superiore ai 99 di Jumbo Phone.
In pratica, quindi, Saga, e il suo successore da poco annunciato, si rivolge ai mercati maturi. A utenti i quali sono già integrati nel sistema finanziario e hanno fondi a sufficienza per procedere ad un acquisto impegnativo.
Aptos si rivolge invece ad un’utenza del tutto diversa. In particolare a persone che hanno la necessità di proteggere quel poco di potere d’acquisto di cui godono. Basti pensare ai tanti lavoratori e pensionati a basso reddito che in Argentina, Venezuela o Colombia, solo per rimanere sul continente latino-americano, si vedono abbattere questo dato da livelli di inflazione a tre cifre.
Molti di questi hanno ormai da tempo deciso di rivolgersi a Bitcoin e Altcoin più popolari. Sanno che le criptovalute sono sottoposte a fibrillazioni di non poco conto, ma al contempo le ritengono meno rischiose rispetto alla valuta fiat.
Un numero di persone che continua a crescere, anche in Africa e Asia. Tanto da spingere Aptos a mettere in campo questa operazione, tesa ad avvicinarle alla DeFi. Il vantaggio è del tutto evidente: molti di loro utilizzeranno la blockchain e il suo token nativo, APT, con riflessi positivi sul versante del prezzo.
Un’operazione quindi di largo respiro non a caso premiata dal mercato. APT, infatti, ha subito guadagnato il 2,4% nelle ore successive all’annuncio. Consolidando quindi un trend di crescita, che ha visto il token salire del 16% nel corso dell’ultima settimana.