Molti lavoratori si interrogano sulla somma che riceveranno come pensione una volta raggiunta l’età minima per andare in pensione, considerando i contributi minimi richiesti dalla normativa vigente. Attraverso il portale dell’INPS è possibile stimare l’assegno e confrontare le varie opzioni di uscita.
In questo articolo scopriamo approfondiremo l’importo pensionistico di un lavoratore con uno stipendio mensile di 1.500 euro.
Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 1500 euro?
Prima di procedere con il calcolo della futura pensione per coloro che guadagnano 1.500 euro al mese, è fondamentale ricordare che la retribuzione non è l’unico elemento che influisce sull’importo dell’assegno. È essenziale considerare anzitutto l’età del lavoratore e gli anni di contribuzione accumulati fino a questo momento, poiché su queste basi si può calcolare l’importo della futura pensione.
Esempio 1: in pensione con 67 anni di età e 40 anni di contributi
Nel nostro primo esempio, prendiamo in considerazione un individuo di 67 anni con un’esperienza lavorativa di 40 anni e uno stipendio mensile di 1.500 euro (equivalenti a 28.000 euro all’anno).
Considerando che il soggetto ha versato contributi per 14 anni prima del 31 dicembre 1995, dobbiamo eseguire il calcolo utilizzando un sistema ibrido:
- La prima parte, con il regime retributivo, implica un’aliquota del 2% per ogni anno di servizio (14 anni), tenendo conto della media delle retribuzioni degli ultimi 5 anni;
- La seconda parte, con il regime contributivo, comporta il calcolo dell’importo contributivo, corrispondente al 33% dello stipendio (per i lavoratori dipendenti) moltiplicato per 26 anni di contributi. A questa somma si applica il coefficiente di trasformazione, che ammonta al 5,575%.
La prima parte ammonta a 7.840 euro, mentre la seconda raggiunge i 13.393,38 euro. Per ottenere l’importo totale dell’assegno pensionistico, sommiamo le due quote (21.233 euro annui) e dividiamo per 13 mensilità.
Di conseguenza, il lavoratore avrà diritto a un assegno di 1.633 euro lordi, corrispondenti a circa 1.250 euro netti di pensione.
Esempio 2: in pensione con 67 anni di età e 30 anni di contributi
Non sempre i lavoratori riescono a accumulare una contribuzione così elevata. Esaminiamo ora il caso di un individuo di 67 anni con 30 anni di contributi.
Anche in questa situazione, è necessario utilizzare il sistema misto per calcolare l’assegno: 10 anni di contributi prima del 31 dicembre 1995 e 20 anni dopo il 1996.
Seguendo la procedura illustrata nel paragrafo precedente, la prima parte ammonta a 5.600 euro, mentre la seconda parte raggiunge i 10.302,60 euro. La somma delle due quote porta a un totale di 15.902,60 euro, da dividere per 13.
Il lavoratore in questione avrà quindi diritto a un assegno di 1.223 euro lordi, equivalente a circa 950 euro netti di pensione.
Esempio 3: in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi
Ora consideriamo un individuo di 64 anni con 38 anni di contributi, che utilizza la finestra di uscita Quota 102. Attraverso i calcoli, notiamo che questo lavoratore, con uno stipendio mensile di 1.500 euro, riceverà un assegno pensionistico di 1.150 euro netti al mese.
Esempio 4: in pensione con 65 anni di età e 42 anni di contributi
Infine, consideriamo un lavoratore di 65 anni con 42 anni di contributi per il calcolo dell’assegno tramite la pensione anticipata ordinaria, sempre con uno stipendio mensile di 1.500 euro. In questo caso, il lavoratore avrà diritto a un assegno pensionistico di 1.300 euro netti al mese.
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