Gael García Bernal è il protagonista di Another End, primo film italiano in concorso alla Berlinale 2024, presentato oggi, sabato 17 febbraio. Diretto dal regista siciliano Piero Messina, l’attore messicano interpreta Sal, uomo in lutto per la predita dell’amatissima moglie e alle prese con un innovativo programma che permette di far rivivere i defunti nel corpo di una persona viva. Al suo attivo, Bernal ha una lunga carriera nel cinema, oltre ad essersi dedicato con forza a numerose cause civili. Scopriamo di più su questo interprete, più volte Che Guevara sul grande schermo e irresistibile protagonista della serie Mozart in the Jungle.

La carriera di Gael García Bernal, il Sal di Another End

Gael García Bernal è nato a Guadalajara, nel centro del Messico, il 30 novembre 1978 da una famiglia di attori. Studente di Filosofia in patria, è stato il primo messicano ad essere ammesso alla Royal Central School of Speech and Drama, prestigiosa scuola di recitazione di Londra. Dopo l’esordio in alcune produzioni televisive e teatrali messicane, viene scoperto dal regista Alejandro Iñárritu, che lo vuole come protagonista del film Amores Perros. A sorpresa, la pellicola diventa un successo internazionale, candidata al premio Oscar come Miglior film in lingua straniera e vincitrice di oltre 50 premi in giro per il mondo.

Bernal viene poi diretto da un altro noto regista messicano, Alfonso Cuarón, in Y tu mamá también, che lo consacra a star internazionale. Nel 2002, Gael interpreta per la televisione Che Guevara nella serie Fidel. Due anni più tardi, torna a vestire i panni del mitico rivoluzionario ne I diari della motocicletta, diretto dal brasiliano Walter Salles. Il regista Pedro Almodóvar lo vuole poi in La Mala Education, mentre Iñárritu torna a dirigerlo in Babel.

La sua carriera è ormai avviata e Bernal si dedica anche a regia e produzione, dando un contributo fondamentale al rilancio della cinematografia messicana. I suoi progetti si fanno sempre più impegnati politicamente. Dal 2014 al 2018, dà il volto all’eccentrico direttore d’orchestra Rodrigo De Souza, protagonista della serie Mozart in the Jungle, creata da Roman Coppola. Un ruolo che permette all’attore di sfoderare tutto il suo talento istrionico e di girare in suggestive location, tra New York, il suo Messico e l’Italia. Grazie a questa parte, Gael vince un Golden Globe.

Gael García Bernal e l’impegno civile

I genitori di Gael García Bernal sono entrambi attori e oltre a passare al figlio l’amore per la recitazione gli hanno trasmesso una forte passione per l’impegno civile. Quando era appena un adolescente, Gael prende parte ai programmi per alfabetizzare le popolazioni indigene del Messico e lavora al fianco degli Huicholes, i nativi della Sierra Madre Occidentale. Nel 1994, l’interprete è tra le fila dei manifestanti a favore dell’insurrezione pacifica nella regione del Chapas, animata dalla presenza del subcomandante Marcos.

Un impegno instancabile, durato negli anni attraverso attività di beneficenza, sostegno ai rifugiati, lotte ambientaliste e contrasto della corruzione in America Latina, in collaborazione con l’Onu. In più di un’occasione, l’attore messicano ha utilizzato la cornice della notte degli Oscar per lanciare messaggi contro la guerra e le politiche migratorie di Donald Trump, dirette soprattutto contro il popolo messicano.

Il suo impegno civile è stato naturalmente traslato anche al cinema. Tra i tanti, ricordiamo il film No – I giorni dell’arcobaleno, diretto nel 2012 da Pablo Larraín, nel quale l’attore 45enne interpreta un pubblicitario impegnato a contrastare la dittatura di Pinochet in Cile. Il film è stato nominato agli Oscar nella categoria Miglior film in lingua straniera. Dal 21 marzo 2024, potremo ammirare nelle sale italiane Gael García Bernal nel nuovo film di Piero Messina Another End.