Il presidente del Senegal, Macky Sall, ha dichiarato che le elezioni presidenziali del 2024, rinviate da lui all’inizio del mese, si terranno “il più presto possibile”, dopo che la massima corte del paese ha dichiarato incostituzionale il suo tentativo di posticiparle.

Elezioni Senegal 2024, Macky Sall promette di tenere le elezioni il prima possibile

Il presidente del Senegal ha dichiarato che rispetterà la decisione del Consiglio costituzionale che ha annullato il rinvio del voto al 15 dicembre 2024. Le elezioni presidenziali per scegliere il successore di Macky Sall erano inizialmente calendarizzate per il 25 febbraio 2024.

Giovedì 15 febbraio, la massima corte ha annullato il decreto del presidente e il controverso disegno di legge approvato dal parlamento che aveva lo aveva sostenuto. Inoltre, ha richiesto l’organizzazione delle elezioni “il più presto possibile”, senza specificare una data precisa. In risposta, il presidente senegalese ha rilasciato un comunicato stampa affermando che “effettuerà senza indugi le consultazioni necessarie per l’organizzazione delle elezioni presidenziali nel più breve tempo possibile”.

Una delle peggiori crisi politiche nel Paese

Il Senegal è riconosciuto come uno dei pilastri più solidi dell’Africa occidentale. Si distingue come l’unico stato della regione a non aver mai subito colpi di stato militari. Dopo la decisione di rinviare le elezioni il 3 febbraio, i senegalesi sono scesi in strada per protestare e le opposizioni hanno denunciato tale scelta. Successivamente, l’Ecowas, l’Unione Europea e il Regno Unito hanno invitato le autorità a rispettare la decisione del Consiglio costituzionale.

Anche se la mossa del presidente è stata apprezzata, la nuova data per le elezioni non è ancora stata fissata. Il mandato di Sall terminerà il 2 aprile.

L’Unione africana esprime preoccupazioni per la situazione in Senegal

Il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat, ha affermato all’apertura del vertice dell’Unione che la situazione attuale in Senegal, “un Paese modello in termini di democrazia”, preoccupa gli alleati ma ha anche espresso la speranza per l’organizzazione di “elezioni inclusive, libere e trasparenti” il più rapidamente possibile.