Si può ottenere una buona pensione con uno stipendio di 2000 euro al mese? E’ un interrogativo frequente tra i lavoratori che godono di un contratto solido e di un salario decente, specialmente considerando i significativi cambiamenti avvenuti nel panorama delle pensioni negli ultimi 15-20 anni.
Il passaggio dal sistema di calcolo retributivo al sistema di calcolo contributivo ha suscitato preoccupazioni sia tra le nuove generazioni di lavoratori che tra coloro che si avvicinano alla fine della loro carriera e si preparano a richiedere la pensione.
Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2000 euro?
È importante sottolineare che l’importo della pensione non corrisponde mai all’ultimo stipendio percepito dal lavoratore. Tuttavia, negli ultimi anni, la differenza tra lo stipendio e la pensione si è ulteriormente ampliata, tanto che nemmeno uno stipendio di 2000 euro al mese potrebbe essere sufficiente per garantire una pensione soddisfacente.
Primo esempio:
Per analizzare la pensione di un individuo con uno stipendio di 2000 euro, prendiamo in considerazione un lavoratore di 67 anni con 25 anni di contributi versati esclusivamente dal 1° gennaio 1996, adottando quindi un sistema contributivo puro.
Questi lavoratori risultano essere tra i più penalizzati economicamente. Approssimativamente, 2000 euro netti al mese equivalgono a un reddito lordo annuo di 40.000 euro.
Dopo aver identificato il guadagno del nostro lavoratore, la sua età e l’anzianità contributiva, possiamo procedere al calcolo dell’importo della sua pensione, focalizzandoci sul montante contributivo. Ogni anno di lavoro per un dipendente prevede il versamento del 33% della sua retribuzione lorda annua in un fondo chiamato montante contributivo. Il 33% di 40.000 euro è 13.200 euro, moltiplicato per 25 anni di contributi, otteniamo un montante contributivo di 330.000 euro.
A questo importo si applica il coefficiente di trasformazione del 5,72% a 67 anni, risultando in 18.876 euro, l’importo lordo annuale della pensione, pari a circa 1.450 euro lordi al mese, ovvero circa 1.000-1.050 euro netti al mese. L’ampio divario tra lo stipendio (2.000 euro) e la pensione (appena oltre 1.000 euro) comporta una perdita di circa 1.000 euro mensili.
Secondo esempio:
Consideriamo ora un lavoratore di 67 anni con un’anzianità contributiva di 35 anni, accumulata sia prima che dopo il 1996, adottando un sistema misto.
Supponiamo che abbia maturato 10 anni di contributi fino al 1995 e i successivi 25 anni dal 1996 a oggi. Con uno stipendio di 2000 euro al mese, qual è l’importo della sua pensione?
In questo caso, dobbiamo individuare due quote: la prima calcolata con i criteri del retributivo (l’aliquota di rendimento del 2% per gli anni di contributi versati – 10 anni – moltiplicato per la retribuzione lorda degli ultimi anni di lavoro). Una stima approssimativa ci porta a una quota retributiva di 8.000 euro.
Per la seconda quota, utilizziamo i criteri di calcolo contributivo, come spiegato in precedenza. Il montante contributivo su 25 anni di lavoro a 2.000 euro al mese potrebbe aggirarsi intorno a 330.000 euro. Il coefficiente di trasformazione rimane invariato al 5,72%. Pertanto, l’importo della seconda quota è di 18.876 euro.
Sommando le due quote (8.000 euro e 18.876 euro), otteniamo un importo lordo annuo di 26.876 euro, pari a circa 2.000 euro lordi al mese, ovvero circa 1.500 euro netti al mese. In questo caso, la differenza è di circa 500 euro netti al mese rispetto agli 2.000 euro netti mensili dello stipendio.
In caso di pensione anticipata ordinaria (con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne), con uno stipendio di 2000 euro e, ad esempio, 65 anni di età, l’importo della pensione potrebbe aggirarsi intorno a 1.700 o 1.800 euro netti al mese, con una perdita di circa 200-300 euro.
Pensione con uno stipendio di 2000 euro, con Quota 103
Consideriamo ora il caso di una lavoratrice che intende andare in pensione con Quota 103 nel 2024.
La recente riforma della Quota 103 ha introdotto un cambiamento significativo: il calcolo dell’assegno pensionistico avverrà ora tramite il sistema contributivo, anche se i contributi sono stati versati prima del 1996.
Con Quota 103, che richiede un’età di 62 anni e 41 anni di contributi, la domanda è quanto si percepirebbe di pensione con uno stipendio netto mensile di 2000 euro. In questo caso, le regole del sistema contributivo si applicano sull’intera anzianità contributiva. Il montante contributivo stimato per la lavoratrice sarà di circa 540.000 euro, ma il coefficiente di trasformazione cambia a 62 anni ed è ora del 4,88%.
Il 4,88% di 540.000 euro corrisponde a 26.352 euro, ossia 2.000 euro lordi al mese di pensione, equivalente a circa 1.500 euro netti al mese. Si verifica quindi una perdita di 500 euro al mese rispetto allo stipendio.
Pensione con stipendio di 2000 euro, con Opzione Donna
Passiamo ora all’Opzione Donna: dal 2024, per accedere a questa opzione, oltre a soddisfare specifici requisiti (come essere licenziate o dipendenti di aziende in crisi, caregiver o invalide almeno al 74%), è necessario avere compiuto 61 anni di età (60 anni per le donne con un figlio, 59 anni per le donne con due o più figli) e accumulato 35 anni di contributi.
Anche la pensione con Opzione Donna è calcolata interamente mediante il sistema contributivo. Pertanto, considerando una donna di 61 anni con uno stipendio netto mensile di 2000 euro e 35 anni di contributi versati, il montante contributivo previsto sarà di circa 462.000 euro.
A questo valore si applica il coefficiente di trasformazione del 4,74%, risultando in una pensione lorda annua di 21.900 euro, pari a circa 1.685 euro lordi al mese, ovvero intorno a 1.100-1200 euro netti al mese. Si verifica quindi una perdita di quasi 800 euro netti al mese rispetto allo stipendio.
La situazione peggiora per coloro che, con uno o più figli, scelgono l’Opzione Donna a 60 o 59 anni di età, con la perdita potenziale che potrebbe arrivare fino a 1.000 euro netti al mese rispetto allo stipendio.