Cos’è il Burnout? Questo disturbo è causato da un forte stato di stress che deriva dal proprio ambito lavorativo. In estrema sintesi il Burnout svolta completamente l’individuo fino al desiderio di allontanarsi in maniera temporanea o anche definitiva dalla professione svolta.

L’eccessivo stress in campo lavorativo può portare a conseguenze psicologiche molto gravi. Il Burnout non è però da confondersi con un periodo limitato di eventi negativi in ambito professionale. Perché si verifichi è infatti necessario che la condizione si manifesti per un lungo lasso temporale.

È quindi uno stato di stress ormai cronico. Proprio la lunga durata di questo disturbo innesca nel soggetto la reazione di abbandonare l’incarico lavorativo svolto. Tale reazione è poi vista come l’unico sollievo a risolvere il disagio.

Una breve pausa o un riposo più regolare, efficaci in condizioni di stress temporaneo, non sono invece d’aiuto contro il Burnout.

Cos’è il Burnout: chi colpisce

Il Burnout è anche conosciuto come sindrome da esaurimento professionale. Il disturbo può cogliere, in diversa misura, molte figure professionali. Nella maggior parte dei casi, però, le persone sono impegnate quotidianamente in prolungate e ripetute azioni interpersonali.

Il Burnout presenta tre elementi fondamentali. Il soggetto che ne soffre inizia con una diminuzione dell’impegno nello svolgere la mansione lavorativa assegnatagli.

Si passa poi ad una modifica nella sfera emotiva, legata alle interazioni con i colleghi di lavoro e alla gratificazione personale dell’incarico svolto.

In ultimo, tutto ciò sfocia in un malessere in relazione alla propria condizione professionale. Il lavoro infatti diviene sempre più pesante. Diminuisce la sensazione di gratificazione nello svolgere i propri compiti che finiscono sommergere il soggetto.

Se in passato si riteneva che questa condizione fosse relativa solo a chi svolgesse incarichi di assistenza o di aiuto, come il personale medico, il corpo docenti o gli assistenti sociali ma anche avvocati e membri delle forze dell’ordine, il numero sempre maggiore di casi registrati dimostra che il Burnout si può manifestare in qualunque individuo.

Le fasi del disturbo

Il Burnout è sempre descritto da queste quattro fasi. In primo luogo il soggetto è spinto a selezionare una professione con grande impegno emotivo. Successivamente si cade in una condizione di stagnazione, ovvero l’individuo inizia a capire che quel lavoro non era esattamente come immaginato e che anzi richiede un enorme mole di impegno con conseguente accumulo di stress. Di conseguenza cominciano a diminuire anche l’interesse e l’entusiasmo nello svolgere quella professione.

Quando questa condizione non si inverte, il soggetto si sente frustrato e percepisce una sensazione di inadeguatezza e insoddisfazione. Ciò si ripercuote anche sui comportamenti con i colleghi. Il soggetto diviene evasivo oppure manifesta una condotta aggressiva verso gli altri o verso se stesso.

Nell’ultima fase entra in gioco l’apatia. In pratica tutto l’interesse e la passione per la professione svolta si è azzerato. Ciò determina ciò che è chiamata “morte professionale”.

Cause e sintomi

La causa principale del Burnout è il disagio emotivo legato ad un sovraccarico di lavoro. Tale sensazione si manifesta non solo quando la mole di incarichi è eccessiva, ma anche quando il soggetto non risulta adeguato alla mansione richiesta, pur essendo questa in misura non sproporzionata.

Possono poi innescarsi alcune concause. Tra esse troviamo la mancanza di controllo e di autonomia decisionale, ma anche l’assenza di sostegno dell’ambiente di lavoro o ancora un riconoscimento inadeguato per il lavoro svolto.

La frustrazione che nasce in relazione all’impegno profuso e la scarsa qualità dei risultati ottenuti può anche essere motivata da iniquità all’interno del team di lavoro, con ingiustificate promozioni o più alti compensi economici ai colleghi.

Una perdurante condizione di Burnout può esplicitarsi in alcuni sintomi tipici. Il soggetto si sente costantemente stanco, anche dopo il riposo, fa fatica ad addormentarsi e non ha una buona qualità del sonno, manifesta dolore muscolare, emicrania e mal di stomaco.

Ha poi difficoltà a concentrarsi oppure a prendere decisioni, presenta irritabilità e cambi repentini di umore. Tutto ciò implica poi il distacco emotivo sia dalla vita lavorativa che da quella personale.

Cos’è il Burnout: possibili rimedi

Il Burnout può presentarsi con entità diverse. Nei casi in cui sia sufficientemente lieve, è consigliato ridurre il livello di stress accumulato distraendosi con hobby, sport, yoga o pratiche di mindfulness.

Ciò permette di scaricare i pensieri negativi. È poi assolutamente richiesto un riposo di adeguata durata e di qualità buona.

Quando ci sentiamo sommersi dalle richieste lavorative è opportuno selezionare solo gli incarichi che possono essere portati a termine.