L’appuntamento era per le 16,30 davanti alla sede dell’ambasciata russa a Roma. Un presidio per la morte di Alexei Navalny, il dissidente russo principale oppositore di Vladimir Putin, deceduto oggi in circostanze da chiarire, mentre era detenuto in una colonia penale in Russia per scontare una condanna a 19 anni.
Al presidio erano presenti decine di persone come sta accadendo in molte città d’Europa e nella stessa Russia, sfidando il regime di Putin.
Secondo quanto riportano alcuni account su X, nelle città di Ekaterinburg, Novosibirsk, Izhevsk, Komi, Syktyvkar, Tomsk, Kazan sono comparsi dei memoriali spontanei dove i cittadini hanno deposto mazzi di fiori e candele accanto alla foto del dissidente e oppositore del governo.
Morte Navalny, presidio all’ambasciata russa. Bonelli e Magi: “E’ stato un assassinio di Stato”
“Lo diciamo con chiarezza, la morte di Navalny è un assassinio di stato. E’ un assassinio del regime putiniano. Un regime che non tollera il dissenso e lo tratta con il polonio. Bisogna reagire molto forte per far valere la democrazia in un paese dove la democrazia è stata calpestata.”
Ha dichiarato Angelo Bonelli di Avs. Una denuncia a cui si unisce anche il segretario di +Europa Riccardo Magi.
“Oggi si è compiuto un assassinio di stato che si è protratto per anni nei confronti di Navalny che rappresenta un po’ tutti gli oppositori politici di Putin. Bisogna condannare apertamente putin, bisogna mobilitarsi per la democrazia e lo stato di diritti.”
Nobili (IV): “Vogliamo che sia chiara la responsabilità di Mosca davanti agli occhi di tutto il mondo”
Ha portato un mazzo di garofani rosa Luciano Nobili di Italia Viva.
“Siamo qui a depositare dei fiori in memoria di Navalny e lo facciamo davanti all’ambasciata russa perché vogliamo che sia chiara la responsabilità di Mosca davanti agli occhi di tutto il mondo. Il messaggio è quello di voler ricordare tutti i dissidenti russi che in questo momento stanno combattendo una battaglia per il loro paese. E’ una battaglia che ci riguarda tutti.”
Nobili ha infine aggiunto che la Russia con la morte di Navalny “ha superato un ulteriore limite rispetto alla quale la comunità nazionale non può rimanere indifferente.”