In questo articolo esploreremo insieme quale potrebbe essere l’importo della pensione per chi percepisce uno stipendio di 1800 euro netti al mese, attraverso un calcolo approssimativo (per approfondimenti, è consigliabile consultare il Caf e i patronati di fiducia).
Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 1800 euro?
Con uno stipendio mensile netto di 1800 euro, stiamo parlando di una retribuzione lorda annua di circa 35.000 euro, una cifra adeguata per aspirare a una pensione che superi gli 1.000 euro mensili.
Prima di entrare nei dettagli dei calcoli, è importante sottolineare che con uno stipendio di 1800 euro netti al mese, la pensione potrebbe variare tra i 1.160 euro e i 1.600 euro netti al mese. Questa variazione dipende principalmente da due fattori chiave: l’età in cui si va in pensione e l’anzianità contributiva accumulata.
Ritardare l’uscita dal mondo del lavoro e accumulare più contributi nel corso degli anni si tradurrà in una pensione più sostanziosa. Al contrario, chi decide di andare in pensione a 67 anni con un’anzianità contributiva di 40-45 anni può aspettarsi importi più elevati.
Dopo aver analizzato quanto si prende di pensione con uno stipendio di 1800 euro, esaminiamo alcuni esempi pratici.
Primo esempio
Per calcolare l’importo della pensione, oltre alla retribuzione lorda annua (35.000 euro), sono necessari altri due parametri: l’età del futuro pensionato e l’anzianità contributiva.
Supponiamo di avere un lavoratore dipendente di 67 anni, con 40 anni di contributi, pronto per la pensione di vecchiaia. Utilizzeremo un sistema misto, che tiene conto delle regole del retributivo fino al 31 dicembre 1995 e del contributivo dal 1° gennaio 1996 in poi.
Se il lavoratore ha maturato 14 anni di contributi fino al 1995 e 26 anni di contributi dal 1996 ad oggi, possiamo individuare due quote.
La prima, con il retributivo, si calcola moltiplicando l’aliquota del 2% per gli anni di contributi versati (28%) e applicando questo valore alla retribuzione lorda degli ultimi anni di lavoro. Approssimativamente, la prima quota dovrebbe essere di circa 10.650 euro.
La seconda quota si calcola con il metodo contributivo, individuando il montante contributivo (l’insieme delle quote di retribuzione versate ogni anno dal lavoratore). Il 33% di 35.000 euro è 11.550 euro, moltiplicato per 26 anni di contributi, otteniamo il montante contributivo: 300.300 euro. Su questo valore si applica il coefficiente di trasformazione, che aumenta con l’età del lavoratore.
A 67 anni, il coefficiente è del 5,723%. Il 5,723% di 300.300 euro è 17.186 euro, ovvero il valore della seconda quota.
Sommando le due quote (10.650 e 17.186 euro), otteniamo l’importo lordo di un anno di pensione: 27.836 euro, circa 2.141 euro lordi al mese, equivalenti a una pensione netta tra 1.550 e 1.600 euro al mese.
Secondo esempio:
Ma cosa accade riducendo l’anzianità contributiva da 40 a 30 anni? Quanto spetta di pensione con uno stipendio di 1800 euro?
Applicando gli stessi calcoli menzionati in precedenza, considerando un periodo di contributi di 10 anni prima del 1996 e 20 anni dal 1996 a oggi, otterremo due quote dal valore di 7.600 euro e 13.220 euro. Queste quote restituirebbero un importo lordo di un anno di pensione pari a 20.880 euro, corrispondenti a circa 1.600 euro lordi al mese, ovvero circa 1.100-1.200 euro netti al mese.
Si assiste, quindi, a una riduzione dell’importo di quasi 500 euro netti al mese con solo 10 anni di contributi in meno.
Altri esempi:
La situazione peggiora per coloro che hanno versato tutti i contributi dal 1996 a oggi. Con 25 anni di contributi, calcolati interamente con il sistema contributivo, considerando un’età di 67 anni e una retribuzione lorda annua di 35.000 euro, si avrebbe una pensione di 16.525 euro lordi annui, equivalente a circa 1.270 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 800 euro netti al mese.
Con uno stipendio di 35.000 euro lordi al mese (1.800 euro netti al mese), la pensione prevista sarebbe di circa 1.580 euro netti al mese (per coloro che vanno in pensione con la legge Fornero, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne).
Con la Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), si maturerebbe una pensione di 1.500 euro netti al mese.