Il finanziamento tra privati rappresenta un’alternativa alle forme tradizionali di finanziamento, come i prestiti bancari. Questa pratica è consentita dalla legge quando si tratta di un’attività occasionale e temporanea, come nel caso dei prestiti effettuati tra genitori o amici. Tuttavia, è fondamentale evitare di concedere denaro in modo continuativo o professionale, poiché ciò potrebbe configurare un esercizio abusivo del credito.

Quanti soldi si possono prestare tra privati?

L’ammontare dei soldi che è possibile prestare tra privati non è disciplinato dalla legge. Di conseguenza, un privato può concedere qualsiasi cifra, differenziandosi dagli istituti di credito che devono attenersi a precisi criteri per garantire la solidità dell’intero sistema bancario.

Le regole sull’usura e sulla tracciabilità dei movimenti bancari rimangono valide in questo contesto. Per quanto concerne l’utilizzo di denaro contante, è ammissibile concedere e restituire l’importo in contanti solo se si tratta di somme inferiori a 5.000 euro. Per importi superiori, è necessario utilizzare strumenti tracciabili come bonifici, assegni, carte, e così via.

I prestiti tra privati possono essere richiesti direttamente a familiari e amici o tramite piattaforme online note come social lending, nate per agevolare i prestiti sociali. Queste piattaforme autorizzate a concedere prestiti tra privati richiedono garanzie reddituali o patrimoniali al richiedente, limitando l’accesso a coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente, lavoratori autonomi o pensionati. Le società di prestiti effettuano verifiche per garantire che l’impegno finanziario non superi il 35% del reddito lordo.

Questo tipo di prestito è sottoposto alla supervisione della Banca d’Italia, garantendo una maggiore sicurezza sia per il richiedente che per il prestatore, con costi di gestione inferiori rispetto alle banche.

Le piattaforme autorizzate a gestire i prestiti tra privati offrono alcune garanzie, come la consultazione delle centrali rischi per valutare il rischio di mancato rimborso da parte del richiedente. Chi offre il denaro può selezionare il livello di rischio accettabile, influenzando il rendimento.

Per il richiedente, i prestiti tra privati sono convenienti grazie a tassi di interesse inferiori rispetto a quelli proposti dalle banche, rate mensili con addebito diretto sul conto corrente e tempi di erogazione ridotti. Il periodo di rimborso è spesso inferiore rispetto ai prestiti bancari, potendo arrivare a pochi anni.

È fortemente consigliato redigere un contratto scritto anche per i prestiti tra privati, specificando le identità delle parti, l’importo prestato, il tasso di interesse (se previsto), la durata, la modalità di restituzione e la data. La forma scritta costituisce una prova utile in caso di controversie o richieste di chiarimenti da parte delle autorità fiscali.

Infine, il prestito tra privati può essere a titolo gratuito o oneroso. Nel primo caso, si restituisce solo l’importo ricevuto, mentre nel secondo si pagano anche gli interessi, la cui entità è concordata tra le parti, sempre nel rispetto dei limiti stabiliti dalla legge sull’usura.

Cosa succede se fai un prestito ad un parente o amico?

I prestiti tra privati sono comuni, ma è essenziale rispettare alcune condizioni affinché siano legali. Ad esempio, il tasso di interesse non deve superare la soglia dell’usura, stabilita periodicamente dal ministero dell’Economia. Al fine di evitare problemi legali, è cruciale comprendere il funzionamento di questa pratica, insieme ai suoi vantaggi e rischi. Il prestito tra privati avviene senza l’intermediazione di istituti bancari o enti di credito. Si tratta di accordi finanziari in cui un privato concede una somma di denaro a un altro privato senza coinvolgere istituzioni finanziarie come banche o agenzie di credito. L’accordo prevede la restituzione della somma entro un periodo di tempo concordato, con o senza interessi.

Questa forma di finanziamento è spesso utilizzata per ottenere rapidamente una somma di denaro necessaria per spese impreviste, investimenti o quando l’accesso a prestiti tradizionali è difficile. I contratti possono essere stipulati tra familiari, conviventi, amici o conoscenti. Nonostante spesso siano accordi verbali, si consiglia sempre di formalizzare l’accordo per iscritto. In caso di inadempimento, un accordo scritto facilita il ricorso a un decreto ingiuntivo contro il debitore. Inoltre, il contratto con data certa, ad esempio registrato presso l’Agenzia delle Entrate, aiuta a evitare problemi fiscali.

Il contratto scritto permette di disciplinare la modalità di restituzione, le garanzie a tutela del prestatore e, se del caso, gli interessi. Dato che questa forma di accordo non è soggetta al controllo degli enti regolatori come i prestiti bancari, è necessaria cautela da parte di entrambe le parti coinvolte.

Un aspetto critico da considerare è il reato di abusiva attività finanziaria, configurabile quando una persona svolge attività di intermediazione finanziaria senza le necessarie autorizzazioni dalle autorità di vigilanza. L’esercizio abusivo si riferisce alla natura professionale e all’esercizio continuativo, non richiedendo necessariamente un fine di lucro.