Continuano le polemiche e gli agguati alle sedi degli organi di teletrasmissione per protestare contro la Rai e Israele. Stavolta, la vittima è la sede del Tgr Umbria di Terni, che si è vista imbrattare la porta d’ingresso con scritte d’odio.
Terni, imbrattata con scritte contro la Rai e Israele la sede del Tgr Umbria
L’episodio di vandalismo è avvenuto oggi 16 febbraio, sull’onda delle proteste simili in tutte le regioni italiane. Stavolta a farne le spese, il portone di ingresso del Tgr Umbria a Terni, imbrattato con scritte contro la Rai e contro Israele, dopo il massiccio bombardamento su Rafah.
L’onda, scaturita dalle dichiarazioni degli artisti che si sono esibiti sul palco dell’Ariston e dall’indignazione della popolazione per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, ha coinvolto altre sedi. L’ultimo episodio quello del sit-in di martedì scorso a Perugia.
Dal Tgr Umbria fanno sapere:
Chi oggi ci insulta con scritte infamanti, come successo alla sede territoriale di Terni, o con manifestazioni in cui si mette in dubbio la nostra professionalità o imparzialità lo fa con un furore ideologico che non ci appartiene e non ci apparterrà mai. Allo stesso modo non ci appartengono certe scelte di campo che la dirigenza aziendale ha espresso con la pretesa, sbagliata, di interpretare il pensiero di tutti. Tuttavia ci preoccupano le manifestazioni di intolleranza che in questi giorni hanno riguardato le sedi regionali della Rai, ci preoccupa il rischio di incolumità a cui sono esposti giornalisti e dipendenti di sede che non hanno fatto null’altro che il proprio lavoro, con onestà, equilibrio e competenza
Le polemiche
Un’atmosfera di ribellione e indignazione che non cessa a diminuire. Questo è quanto sta accadendo negli ultimi giorni in tutta Italia, dopo che alcuni cantanti hanno rilasciato alcune dichiarazioni sul conflitto a Gaza.
In particolare, a infiammare l’opinione pubblica la contestazione da parte dell’emittente numero uno del nostro Paese e dell’ambasciatore israeliano a Roma della frase “Stop al genocidio“, pronunciata da Ghali a Sanremo 2024. Simbolo delle manifestazioni la libertà degli artisti e la libertà di “chiedere che la guerra finisca“.
Sit-in, manifestazioni, ma anche atti vandalici contro diverse sedi della Rai sono ormai all’ordine del giorno. Soprattutto, a seguito dell’orribile episodio che ha visto alcuni manifestanti disarmati presi a manganellate a Napoli dai celerini della polizia.