L’idrogeno verde, prodotto con il processo elettrochimico dell’elettrolisi dell’acqua e alimentato con energia elettrica rinnovabile, è il vettore energetico con caratteristiche idonee per sostenere la de-carbonizzazione della nautica da diporto e mitigare le emissioni inquinanti.

Il mercato delle imbarcazioni da diporto, utilizzate per scopi sportivi o ricreativi e non destinate per utilizzi commerciali, è uno dei settori in rapida espansione.

Con le evoluzioni tecnologiche, che rendono le unità navali veri e propri concentrati di soluzioni innovative in grado di ottimizzare l’efficienza energetica e il living interno, la cantieristica navale da diporto è uno dei settori più remunerativi.

Nel 2022, a livello globale, l’industria navale da diporto ha registrato un record storico pari a sette miliardi di fatturato, con il venti percento in più rispetto ai dodici mesi precedenti.

La cantieristica navale italiana, con sette cantieri navali presenti nella classifica internazionale dei migliori venti per la realizzazione di superyacht, è una realtà industriale affermata con una solida leadership globale.

Il settore dell’yachting assume un ruolo fondamentale per l’industria navale italiana, con un 2022 che ha generato, come indicato dalla confindustria nautica, un export pari a 3,37 miliardi di euro.

Tuttavia, oltre a migliorare il confort e il design delle imbarcazioni, negli ultimi anni l’industria navale ha tracciato la rotta verso obiettivi che permettono di ridurre le emissioni inquinanti.

 Dalla collaborazione tra la società Natpower H, attiva nel settore energetico con una pipeline stimata di circa ventitré Giga-Watt di progetti associati alle principali fonti energetiche rinnovabili e l’Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici), si potrà creare una filiera dell’idrogeno verde per ridurre le emissioni inquinanti della nautica da diporto.

L’idrogeno verde, attraverso una rete integrata di produzione, stoccaggio e rifornimento, potrà essere utilizzato come carburante per sostenere la transizione energetica della nautica, riducendo le emissioni inquinanti.

Nautica da diporto e idrogeno verde, ridurre le emissioni inquinanti per la de-carbonizzazione

L’utilizzo dell’idrogeno verde come fonte energetica alternativa ai combustibili fossili per la nautica da diporto, permette di ridurre le emissioni inquinanti e creare le basi per un modello di navigazione sostenibile.

Il vettore energetico green, caratterizzato dalla flessibilità d’utilizzo tipica dei combustibili fossili, ma con emissioni di anidride carbonica nulle come sottoprodotti della combustione, permette di sviluppare nuove tecnologie per la propulsione marina.

L’idrogeno verde, prodotto utilizzando come vettore energetico primario l’energia elettrica generata con le fonti energetiche rinnovabili, si ottiene attraverso il processo elettro-chimico di elettrolisi dell’acqua.

Ciò che si ottiene è un vettore energetico in forma molecolare, in grado di ridurre le emissioni inquinanti e definire nuovi orizzonti per la sostenibilità energetica e ambientale nel settore navale.

Le nuove tecnologie, che permettono di utilizzare l’idrogeno green come combustibile alternativo ai carburanti fossili o come vettore energetico per alimentare le celle a combustibile a idrogeno, permettono di ottimizzare l’efficienza energetica delle unità navali.

L’evoluzione tecnologica, associata all’utilizzo dell’idrogeno verde come vettore energetico per sostenere la transizione energetica, ha permesso di ridurre le emissioni inquinanti della nautica da diporto, istallando sistemi di propulsione in grado di garantire prestazioni e autonomia paragonabile all’utilizzo dei carburanti fossili.

Le imbarcazioni dotate di propulsori alimentati con l’idrogeno, caratterizzate da motorizzazioni navali molto silenziose e con elevati livelli di confort, permettono di definire nuovi standard per la nautica da diporto.

L’idrogeno verde, oltre ad offrire i vantaggi tipici di una fonte energetica rinnovabile con basse emissioni inquinanti, permette di sviluppare un nuovo modello di nautica che permette di rispettare l’eco-sistema naturale garantendo efficienza energetica.

Sviluppando una filiera dell’idrogeno green associato alla nautica, che permette d’integrare tecnologie necessarie per la produzione, la distribuzione e il rifornimento delle imbarcazioni, è possibile realizzare un modello energetico in grado di sostenere la transizione energetica.

 Un progetto per la transizione energetica navale

Dalla collaborazione tra Assomarinas e Natpower H, la piattaforma indipendente per lo sviluppo delle energie rinnovabili, si potrà creare un’infrastruttura energetica per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno verde, necessario per ridurre le emissioni inquinanti della nautica da diporto, da integrare nei porti italiani e dei paesi che si affacciano al Mediterraneo.

Attraverso l’esperienza maturata dalla società Natpower H, attiva nel settore energetico da venticinque anni e presente in Italia, Regno Unito, USA, Kazakistan, Balcani Occidentali, Cile e Tunisia, la rete portuale italiana potrà beneficiare del know-how della piattaforma, per sostenere la transizione energetica del settore navale.

La partnership tra l’Associazione Italiana Porti Turistici e la Natpower H, con una pipeline pari a circa ventitré Giga-Watt di progetti in fase di sviluppo e relativi alle principali tecnologie energetiche rinnovabili, permette di definire un modello di nautica sostenibile caratterizzato da efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

La cooperazione tra i due enti permetterà, entro l’estate del 2024, di realizzare la prima istallazione di un impianto di rifornimento per l’idrogeno green nei porti italiani.

Il progetto, necessario per ridurre le emissioni inquinanti della nautica da diporto, permetterà di realizzare nei prossimi trentasei mesi una rete di rifornimento dell’idrogeno verde in tutti i principali porti italiani.

La collaborazione tra i due enti, oltre a obiettivi nel breve e medio termine, prevede lo sviluppo entro sei anni di una rete di distribuzione del vettore energetico green, sia nei porti italiani sia negli scali portuali dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La nautica da diporto, con l’infrastruttura energetica per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno verde da utilizzare come vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, potrà tracciare una nuova rotta verso un modello di navigazione caratterizzato da elevata efficienza energetica e basse emissioni inquinanti.

Una rotta per la sostenibilità energetica e ambientale

L’utilizzo della tecnologia associata all’idrogeno verde, l’elettrificazione e i carburanti sintetici, permette di ridurre il novanta percento delle emissioni inquinanti della nautica da diporto.

In un rapporto stilato da ICOMIA – International Council of Marine Industry Association, l’associazione commerciale internazionale che riunisce le associazioni nazionali dell’industria della nautica da diporto attiva in Europa, America settentrionale, Asia e Australia, sono stati descritti i vantaggi offerti dall’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, per ridurre le emissioni inquinanti.

Una delle maggiori difficoltà, da affrontare per integrare l’idrogeno nel settore nautico, è la mancanza delle infrastrutture necessarie per la distribuzione del vettore energetico.

La collaborazione, tra Assomarinas e Natpower H, permetterà di realizzare un progetto per utilizzare l’idrogeno verde per ridurre le emissioni inquinanti della nautica da diporto, con vantaggi sia per l’Italia sia per i paesi sia si affacciano sul Mediterraneo.

La partnership permetterà al bel paese di sviluppare e integrare, nella rete portuale nazionale, un’infrastruttura in grado di sostenere la transizione energetica del comparto navale e ambire ad assumere una posizione da leadership, nell’utilizzo dell’idrogeno nel settore nautico.

La seconda fase del progetto, che permetterà di integrare una rete di distribuzione dell’idrogeno verde nei principali porti dei paesi che si affacciano al Mediterraneo, permettendo di sviluppare nelle acque del Mare Nostrum un network di distribuzione del vettore energetico.