Davide Tedesco, portavoce di Alternativa Popolare, ha parlato dell’emendamento in discussione al Senato che introdurrebbe nuove norme sulla raccolta delle firme per presentare le liste alle europee, a sfavore di alcuni partiti che oggi sarebbero esentati.

Raccolta firme per liste alle Elezioni europee, Tedesco (AP): “Emendamento FDI gravissimo”

D: Cosa sta accadendo sulle liste per le elezioni europee?

R: Sta accadendo una cosa gravissima e cioè che, con un emendamento presentato da Fratelli d’Italia nel silenzio più assoluto, a meno di 90 giorni dalla data di presentazione delle liste, vogliono cambiare le regole sulla raccolta delle firme, operazione che ha un obiettivo chiarissimo: impedire che Stefano Bandecchi e Alternativa Popolare possano presentare liste autonome per le elezioni europee di giugno. E’ l’eliminazione dell’avversario politico per legge. Roba da regimi autocratici, da far invidia a Orban, Erdogan e Putin.

D: Ma perché pensa che sia una manovra contro AP? In fondo siete un piccolo partito, non dovreste rappresentare un pericolo per il centrodestra.

R: Molto semplice: AP, in quanto componente del Partito Popolare Europeo, era esentato dalla raccolta delle firme, come i partiti presenti in Parlamento in ragione di norme europee, nazionali e sancito da una sentenza della Corte di Cassazione. Con l’attuale emendamento, a meno di 90 giorni dalla presentazione delle liste ci obbligano a raccogliere 150.000 firme autenticate, secondo rigidi criteri di ripartizione minima per ogni Regione. Normalmente, i partiti che devono raccogliere le firme, programmano quell’attività molti mesi prima. Le firme si possono raccogliere a partire da 180 giorni dalla presentazione delle liste, per cui si organizza prima la struttura in tutti i territori e, a partire dal 180mo giorno, si raccolgono e si autenticano le firme. Sono 180 giorni pieni di attività, basta una media di 833 firme al giorno e si raggiunge tranquillamente l’obiettivo. In questo caso noi scopriamo che, a meno di 90 giorni dalla presentazione delle liste, dobbiamo programmare, organizzare e mettere in piedi una struttura a livello nazionale, organizzare le autentiche con i Pubblici Ufficiali incaricati, fare i banchetti e andare su tutti i territori. Tutto cio, ripeto, in meno di 90 giorni. Volendo essere ottimisti, ipotizziamo che una macchina organizzativa del genere sia pronta in soli 15 giorni. Ne resterebbero circa 75 per le firme. Significa 2000 firme autenticate al giorno, con una struttura da creare. In teoria una missione impossibile, ed è ciò che pensa chi ha voluto l’emendamento. La pratica, nella folle ipotesi che l’emendamento venga approvato, potrebbe invece dimostrare l’opposto.

Chi avvantaggia l’emendamento di FDI?

D: Chi viene avvantaggiato da questo emendamento? E’ solo contro di voi o anche a favore di qualcuno?

R: Bella domanda. Che sia contro di noi è evidente, perché è stata modificata la legge proprio nella parte in cui garantiva l’esenzione dalla raccolta firme ai partiti facenti parte di partiti europei presenti a Bruxelles: esecuzione chiara e chirurgica. Un’altra parte della norma danneggia altri partiti finora esentati come noi ma per ragioni diverse, come +Europa di Emma Bonino. Ma…c’è un ma: l’emendamento concede l’esenzione dalla firme a partiti che finora erano obbligati invece a raccoglierle, partiti che non hanno alcun eletto al proporzionale perché non hanno raggiunto la soglia minima di ingresso al Parlamento, ma che hanno eletto parlamentari grazie agli accordi di coalizione sugli uninominali. I partiti in queste condizioni, come ad esempio Noi Moderati, avevano l’obbligo di raccogliere le firme e da domani, per magia, potranno invece presentare le liste senza raccogliere neanche una firma. Da un lato si toglie agli avversari, dall’altro si aiutano gli amici…

Bandecchi fa paura

D: Secondo lei sono solo ripicche del centrodestra nei vostri confronti per le posizioni critiche del vostro leader Stefano Bandecchi che non le manda a dire, o c’è altro?

R: La mia personale opinione è che Bandecchi faccia paura a chi è seduto da troppo tempo sulle comode poltrone del potere ed è scollato dal mondo reale. Bandecchi parla chiaro, ha le idee chiare, è un imprenditore di altissimo livello, piace alla gente perché è tanto irruento quanto genuino, sincero, e le persone lo capiscono. All’inizio veniva visto come uno dei tanti che prova a giocare alla politica. In 6 mesi ha deciso di metterci la faccia, si è candidato in una città in cui non è nato e non vive, ha mandato a casa una intera classe politica di centrodestra e azzerato quella della sinistra, sbaragliando tutti e costituendo la prima amministrazione monocolore d’Italia. E ha detto forte e chiaro che vuole arrivare in Parlamento e al Governo. I cittadini hanno iniziato a conoscerlo e a parlare di lui , tanto, nel bene e nel male, i media si sono accorti della sua potenza comunicativa, ha un partito con una solida tradizione centrista, europeista a appartenente al PPE che conduce insieme al Presidente Paolo Alli, è benestante e non ha bisogno di nulla da nessuno. Anzi, è un uomo di straordinaria generosità, attentissimo ascoltatore delle persone, impegnato nel sociale in modo molto “concreto” anche se silente, ed è estremamente orgoglioso. In parole semplici: non è gestibile né condizionabile da nessuno. Questo, per chi gestisce potere e politica nei palazzi, è pericoloso, molto pericoloso. Ecco perché si ricorre ad una manovra di palazzo per tentare di escluderlo dalle elezioni. Una follia antidemocratica.

D: Ma non sarebbe stato più semplice, per il centrodestra, accogliervi ed evitare scontri?

R: AP è un partito del PPE, quindi centro che guarda al centrodestra moderato. In questa area politica in Italia, al momento, ci sono solo lotte intestine e tattiche di posizionamento dei partiti presenti in Parlamento che aspirano a mantenere posizioni di potere e dominio. Parlo di FI, Noi Moderati, gli ex pentiti di sinistra oggi autoproclamatisi centristi Calenda e Renzi e piccoli residui di altre formazioni. Nel centrodestra attuale ci sono quelli che hanno causato i problemi economici e sociali che stiamo vivendo, sono quelli che hanno mandato a casa il miglior Presidente del Consiglio del secolo, cioè Mario Draghi, sono quelli che stanno gestendo in modo pessimo i miliardi del PNRR, sono quelli che si dicono amici degli agricoltori e li tassano, sono quelli che hanno tolto il reddito di cittadinanza a una marea di famiglie ora disperate perché tagliate fuori dall’assegno di inclusione, sono quelli che dovevano togliere le accise e le hanno aumentate, sono quelli che dovevano risolvere il problema dell’immigrazione e che invece hanno incassato il record di sbarchi…continuo? Noi non vogliamo scontrarci con nessuno, noi pretendiamo che la politica dia risposte vere ai cittadini, oggi con loro non possiamo avere alcun accordo, non ci interessa, non ci interessa più. Andiamo dritti per la nostra strada, parleremo ai cittadini, speriamo che siano loro ad accoglierci e a confrontarsi con noi, speriamo di poterli rappresentare nel prossimo Parlamento e nel prossimo Governo. Il nostro interlocutore unico è la gente, non i partiti.

D: Su voi e il vostro leader Bandecchi si sono sollevati diversi polveroni in questi mesi. Che ne pensa in proposito, qualcosa si sarebbe potuta evitare?

R: Io odio l’ipocrisia, mi fa proprio schifo. E ritengo che in Italia, specie in politica, ve ne sia oltre il troppo. Mi spiego: da osservatore della politica, negli ultimi 30 anni ho visto scene di scontri verbali e fisici in ogni ambito, dai consigli di quartiere al Parlamento. Insulti, mani addosso, commessi che placano i lottatori. Succede che Bandecchi si alza dalla sedia durante un battibecco con un consigliere che lo insultava, gli va incontro, provano a placcarlo come fosse un criminale, non sfiora nessuno con un dito, una scena vista e rivista centinaia di volte anche in Parlamento e con esiti peggiori. Ma Bandecchi diventa il violento, il delinquente, il bullo, l’aggressore. Accusato di essere un violento da partiti che avevano al proprio interno le squadre e i picchiatori… altro episodio: Bandecchi esprime, a suo modo, un concetto semplice e giusto: se un uomo si infatua di una donna, ne è fisicamente attratto, prova ad avere un approccio e viene rifiutato, deve fermarsi, chiudere lì la cosa e stop. Cioè non deve insistere, non deve forzare, non deve stalkerare e men che meno usare violenza psicologica, verbale o fisica. Concetto condivisibile ritengo, seppur espresso in modo diverso. La sostanza è quella. Che succede? Bandecchi è un mostro, è un violento, è un sessista. La sostanza del discorso di Bandecchi, sopra espressa, è sessista? Lascio ai lettori la valutazione. Chiudo con altri due esempi veri: Bandecchi va in tv ospite di una trasmissione, sta in religioso silenzio ad ascoltare tutti. Quando tocca a lui parlare per un minuto, una parlamentare grillina comincia a interromperlo, non lo lascia parlare, gli parla sopra. Bandecchi prima prova a parlare più volte, poi fa una battuta (ricordiamoci che è livornese) al conduttore e apriti cielo!!! Bandecchi il violento, il volgare, il sessista. Interviene, in Parlamento e tra i primi, una deputata di Forza Italia accusando pesantemente Bandecchi di sessismo ma…ma è la stessa deputata che una settimana prima aveva difeso a spada tratta un suo amico, famoso regista, finito sulla graticola per alcuni pesantissimi fuori onda verbali su alcune donne. Tutti due pesi e due misure. Ipocrisia, tutta ipocrisia.

Killeraggio politico

D: Alla luce dell’emendamento incriminato, cosa farete adesso?

R: Faremo ciò che dobbiamo fare. Sinceramente mi auguro che la Meloni sia estranea a questa iniziativa politicamente violenta dei suoi senatori e che quindi l’emendamento sia bocciato, perché non voglio credere che possa avallare il killeraggio politico di una comunità politica, sarebbe un ritorno al passato preoccupante. Nulla da obiettare sull’esenzione regalata a chi non ne aveva diritto, ma se da una mano danno qualcosa ai propri alleati, appare distonico che dall’altra arrivi la ghigliottina nei nostri confronti. Se l’emendamento dovesse invece passare così come scritto, ci rimboccheremo le maniche e insieme a Bandecchi e Alli, ai nostri Coordinatori e a tutti i nostri militanti, proveremo a far diventare possibile ciò che oggi sembrerebbe impossibile.