ISEE 2024 da rifare: è possibile diminuirlo fino al 48%? La nuova norma voluta dal governo Meloni prevede l’esclusione dal calcolo, per la determinazione dell’ISEE, dei risparmi contenuti sui libretti di risparmio, buoni fruttiferi, titoli di Stato e altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato. Vediamo le ultime novità sul certificato ISEE 2024.
ISEE 2024 da rifare?
In base all’articolo 1, commi 183 – 185 della legge n. 213 del 30 dicembre 2023 (legge di Bilancio 2024), i titoli di Stato, nonché altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato italiano, come ad esempio i Buoni e i libretti postali, non rappresentano una fonte patrimoniale; pertanto sono esclusi dal calcolo dell’ISEE.
A confermare questa norma, l’INPS nel messaggio numero 165 del 12 gennaio 2024, che ha per oggetto:
“Esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato dal calcolo dell’ISEE”.”
A cosa serve rinnovare l’ISEE già presentato nel 2024?
È importante sottolineare che nella legge di Bilancio 2024, all’articolo 1, comma 183, viene prevista l’esclusione dal calcolo dell’ISEE, per un importo totale non superiore a 50.000 euro, riferito agli investimenti operati a fronte di acquisto di titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (articolo 3 del testo unico in materia di debito pubblico decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398).
Conformemente alle spiegazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è stata messa a regime per il 2024 la disposizione che permette di escludere dal calcolo dell’indicatore ISEE i seguenti prodotti finanziari:
- Buoni ordinari del Tesoro – BOT;
- CTZ – Certificati del tesoro zero-coupon;
- Buoni del tesoro poliennali – BTP;
- Certificati di credito del Tesoro – CCT;
- buoni postali fruttiferi;
- libretti di risparmio postale;
- risparmio postale.
Rientrano nel beneficio tutti i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Tuttavia, l’INPS ricorda che l’applicazione di questa norma non è immediata, essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE (DPCM n. 159 del 2013), così come previsto dal comma 184 dell’articolo 1 succitato.
Come abbassare ISEE valido nel 2024?
Coloro che speravano di abbassare l’indice ISEE fino al 48% grazie alla nuova norma sull’esclusione dei risparmi finanziari devono pazientare ancora.
L’INPS ha spiegato che nonostante le modifiche al regolamento, la disciplina relativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) riguardante il patrimonio mobiliare rimane invariata.
In altre parole, per le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate a partire dal 1° gennaio 2024, è indispensabile indicare tutti i rapporti finanziari elencati nell’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, posseduti al 31 dicembre 2022 dai membri del nucleo familiare.
Non ci sono cambiamenti nella procedura di dichiarazione dei beni finanziari nel calcolo dell’ISEE per il periodo considerato.
Novità e dubbi sull’applicazione dell’esclusione dell’ISEE del patrimonio finanziario
Sicuramente, escludere dall’ISEE i prodotti finanziari potrebbe rappresentare una buona notizia per coloro che vedrebbero ridurre drasticamente anche di oltre il 48% il proprio reddito ISEE, indispensabile per accedere a bonus, sussidi e agevolazioni.
Tuttavia, appare chiaro che l’obiettivo sostanziale sarebbe quello di reperire risorse finanziarie nel lungo e medio termine.
In sostanza, verrebbe implementata la crescita finanziaria del Paese rendendo irrilevante ai fini del calcolo ISEE il possesso di titoli di Stato.
In questo modo, i risparmiatori verrebbero invogliati all’acquisto dei titoli di Stato, aumentando così le entrate statali.
Il futuro finanziario passerebbe con una misura poco “equa”, considerando che metterebbe sul medesimo piano tutte le famiglie, con e senza patrimonio finanziario.
La corsa all’accesso a bonus e agevolazioni economiche sarebbe garantita a tutti a prescindere dal patrimonio finanziario.
In questo modo, le famiglie che investono in liquidità finanziaria risulterebbero ai fini dell’ISEE “povere” quanto quelle prive di risparmi, compromettendo l’equità del sistema.