In base alla natura del debito contratto, le tasse possono andare in prescrizione dopo 5 oppure 10 anni. Alcuni debiti, invece, si prescrivono anche dopo 3 anni.

Per sapere i termini della prescrizione bisogna comprendere che la differenza sta nella natura dell’obbligazione tributaria.

Sapere quando vanno in prescrizione le tasse è molto importante per comprendere fino a quando i debiti sono esigibili.

Vediamo, quindi, quando si prescrivono tasse e tributi dopo 5 o 10 anni.

Cos’è e come funziona la prescrizione

La prescrizione è un istituto regolato dall’articolo 2934 del Codice Civile e prevede l’estinzione del diritto alla riscossione, dopo un determinato periodo di tempo. Quindi, interrompe il diritto alla riscossione di un debito, qualora questo non venga esercitato per un determinato lasso di tempo.

Qualora il debitore non richieda il pagamento del debito, una volta trascorsi 5 o 10 anni, a seconda della natura dello stesso, allora perde il diritto a vedersi restituire le somme.

I termini della prescrizione si interrompono se al debitore viene notificato un accertamento prima che i termini stessi intervengano. Se l’Agenzia delle Entrate richiede il pagamento della somma a debito prima che intervengano i termini di prescrizione, questi si annullano e ripartono da zero perché l’atto ha il potere di annullare la prescrizione stessa.

Quindi, il decorso della prescrizione si interrompe e ricomincia dall’inizio, ma dal giorno successivo a quello della ricezione della comunicazione.

A differenza della prescrizione, la decadenza è il termine entro il quale l’amministrazione tributaria può procedere all’accertamento oppure all’iscrizione a ruolo delle imposte.

Quali tasse vanno in prescrizione dopo 5 anni

Quella dei 5 anni è la cosiddetta prescrizione breve, ovvero una sorta di eccezione alla regola. Quando il contribuente non versa le imposte e le tasse, l’Agenzia delle entrate ha un determinato numero di anni a disposizione per entrare in possesso delle somme non pagate.

I termini della prescrizione iniziano a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta non è stata versata.

Quali sono le tasse che vanno in prescrizione dopo 5 anni? Si tratta di tutte quelle che sono dovute agli Enti locali (Regioni, Province, Comuni). Si tratta, in particolar modo, delle seguenti:

  • Imu;
  • Tari;
  • Icp;
  • Sanzioni amministrative;
  • Tassa di soggiorno;
  • Sanzioni tributarie,
  • Multe stradali;
  • Sanzioni penali.

Oltre alle suddette, vanno in prescrizione dopo cinque anni anche i contributi dovuti all’Inps, all’Inail e i debiti con le assicurazioni per annualità delle rendite perpetue o vitalizie.

Si prescrivono in cinque anni anche i canoni di locazione dovuti e non pagati, sia per gli affitti ad uso abitativo che non abitativo.

Inoltre, all’elenco bisogna aggiungere anche i debiti condominiali e tutto ciò che ha una scadenza di pagamento periodica.

Quali tasse vanno in prescrizione dopo 10 anni

Ci sono ben altre tasse e imposte che vanno in prescrizione dopo 10 anni. Di quali si tratta? Hanno prescrizione decennale le seguenti tasse e imposte:

  • Irpef;
  • Irap;
  • Ires;
  • Imposta catastale;
  • Imposta ipotecaria;
  • Imposta di registro,
  • Canone Rai;
  • Diritti della Camera di Commercio.

Ecco quando decorrono i termini della prescrizione

Spesso, genera dubbi: è bene sapere da quando decorrono i termini della prescrizione. Solitamente, si pensa, sbagliando, che i termini della prescrizione decorrano dal giorno dopo a quello del termine dell’ultimo pagamento.

I termini della prescrizione, invece, decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta doveva essere versata.

La decorrenza cambia, invece, per le cartelle esattoriali. I termini di prescrizione delle cartelle esattoriali, iniziano a decorrere dal giorno successivo a quello della notifica della cartella.

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